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    Violamania: otto cessioni e due acquisti. Qualcuno riaccenda una scintilla (e costruisca la squadra)

    Violamania: otto cessioni e due acquisti. Qualcuno riaccenda una scintilla (e costruisca la squadra)

    • Filippo Caroli

    Lungi da noi dare giudizi definitivi al mercato con più di metà sessione ancora a disposizione, lungi da noi creare falsi allarmismi con ancora un mese all'inizio della stagione, lungi da noi bollare come fallimentari le prime mosse di mercato in casa Fiorentina. Fatta la doverosa premessa, è pur vero che sarebbe sbagliato, o quantomeno miope, non constatare l'insoddisfazione ed il malcontento che sta montando in seno alla piazza viola, ancora profondamente ferita per la finale di Conference persa malamente ad Atene. Finale cui aveva fatto seguito la conferenza stampa di Pradè che, neanche tanto fra le righe, aveva manifestato tutta l'intenzione di far fare alla Fiorentina il tanto agognato salto di qualità. Fin qui, però, il mercato ha preso più le fattezze di un grande fuggi fuggi, piuttosto che di una campagna acquisti volta al miglioramento sostanziale. 

    ADDII - Ripetiamo, manca ancora un mese e mezzo alla fine della sessione, ma agli addii contemporanei di Castrovilli, Bonaventura, Duncan, Arthur, Lopez, Faraoni, Belotti e Milenkovic hanno fatto da contraltare solo gli arrivi di Kean e, forse, Pongracic. Un po' pochino per una squadra che è comunque nel pieno della propria preparazione estiva con il nuovo tecnico Raffaele Palladino alla guida. E torniamo al senso di insoddisfazione che serpeggia fra i tifosi per una stagione che sta nascendo non proprio con i migliori auspici. C'è realmente da preoccuparsi? No. O, almeno, non adesso. A Firenze nel corso delle estati si è visto tutto e il contrario di tutto, da allenatori che se ne vanno una manciata di giorni dopo aver firmato, a tecnici furibondi per il mercato che poi ha regalato pezzi da 90 come Borja Valero e Gonzalo Rodriguez. Calma e gesso, dunque. Però non troppa.

    ACCENDERE - Perché la piazza, in questo momento, ha bisogno di una scintilla, di un segnale che faccia crescere la fiducia in vista della stagione alle porte. Segnale che deve obbligatoriamente arrivare dal mercato, con un nome che riesca davvero ad accendere quell'ambizione che è diventata lo slogan della Fiorentina 2024/2025. Anche perché, non guasta mai ricordarlo, c'è un reparto come quello di centrocampo che in questo momento può contare sui soli Mandragora e Bianco. C'è dunque una piazza da riaccendere e una squadra da ricostruire. È presto per fasciarsi già la testa. Ma la Fiorentina non può permettersi di sbagliare questo inizio di stagione. 

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