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  • Violamania: obiettivo Pechino

    Violamania: obiettivo Pechino

    Ci sono due modi in casa Fiorentina per poter reagire alla sconfitta di ieri sera al Franchi. Fare come farebbe Tafazzi e distruggersi la mente alla ricerca di quei particolari che avrebbero potuto portare alla qualificazione in Europa League della squadra gigliata, ed incolpare un singolo, l'allenatore o la società, per un qualsivoglia motivo; o dirsi fra sé e sé che è un vero peccato che sia andata così, ma è stato comunque un onore poter uscire a testa alta. 
    La gara l'ha decisa una giocata di Andrea Pirlo, al vertice nella partita del momento migliore della Juventus, che dopo il primo quarto d'ora di sofferenza, pur non creando occasioni clamorose, ha dominato fisicamente e tatticamente il match, esattamente come aveva fatto nella prima mezz'ora dell'andata. I viola se la sono giocati, con le loro armi, disputando una partita orgogliosa, per molti tratti ordinata ma anche sfortunata ed imprecisa. Giusto dire che è stato un autentico delitto accoppiare la squadra piu' forte del lotto arrivata agli ottavi e, quella che, nonostante i tanti infortuni, ha onorato meglio di tutte fra le italiane la seconda competizione per club a livello europeo. Gli applausi con cui i quasi 35 mila del Franchi hanno salutato gli uomini di Montella a fine partita sono il segnale piu' bello perchè la Firenze che ama alla follia la propria squadra ieri notte ha faticato ad addormentarsi, ma non può che essere soddisfatta di cio' che ha visto sul campo da gioco contro una squadra che le deve 30 punti in campionato.

    Si può chiedersi cosa sarebbe accaduto se una delle occasioni avute nell'ordine da Mario Gomez, Cuadrado e soprattutto Ilicic, fosse finita in porta. Se il centravanti tedesco fosse rimasto in campo tutta la partita, o se Gonzalo Rodriguez non si fosse fatto espellere e conseguentemente abbia regalato piu' di un rigore a Pirlo, specialista sui calci di punizione. Se è stato giusto sacrificare il funambolico colombiano al ruolo di terzino destro, o se Vargas non sia stato sacrificato come interno di centrocampo. Ancora di piu' ci si potrebbe svenare il cervello immaginando come sarebbe andata a finire con Pepito Rossi e Mario Gomez al top. Nel calcio però non si vive di rimpianti, e lo spettacolo andato in scena sugli spalti prima, durante e dopo la partita, non ripaga del fiele masticato al triplice fischio finale di Webb, ma se paragonato ad un'amarezza simile, ovvero l'eliminazione per mano del Bayern Monaco, quattro anni fa, ha tutto un altro sapore.

    Si, perchè quella Fiorentina era un progetto senza futuro, con una società che aveva già deciso di far fuori il proprio allenatore, con un direttore sportivo diventato oligarca decisionale e soprattutto una proprietà che stava fuggendo dalla città e dalle proprie responsabilità.
    Questo mondo viola invece è in piena fase di ascesa, con tante idee per il domani, la volontà ancora di investire sul mercato, di avvicinarsi alla gente e di rilanciare concretamente in termini di ambizioni. Una squadra matura anche patendo certi tipi di delusioni. Non va dimenticato inoltre che per alcuni giocatori, ma anche e soprattutto per questo staff tecnico, questa stagione era la prima con la gestione anche delle coppe europee. La Fiorentina ha imparato tanto dai viaggi fra Dnipropetrovsk e Guimares, senza dimenticare Cluj ed Esberg. Ora deve cancellare in fretta la delusione, fare di tutto per difendere un quarto posto che deve diventare obbligatorio come obiettivo di fine stagione in campionato ma soprattutto fare di tutto per provare a vincere la coppa Italia. 
    Da ieri sera c'è una data ed un luogo che tutti i tifosi gigliati devono segnarsi con il circoletto rosso: 23 agosto Pechino. E'lì che si giochera' la finale di Supercoppa Italia. La Fiorentina deve provare ad arrivare a quell'appuntamento, perchè visto come stanno andando le cose in campionato per i bianconeri di Conte, non c'è miglior occasione per prendersi una definitiva rivincita su Tevez e compagni. Per cancellare un risultato beffardo, quello di ieri sera, e avere una nuova chance per aprire la bacheca. Cosa tutt'altro che di poco conto. 

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