Inter via Getty Images
Violamania: non è ancora Primavera. Grazie lo stesso, ecco chi merita spazio
Non è stata vittoria finale a Viareggio, nonostante inizialmente ci fossimo illusi con la rete di Sottil. E da qui partiamo, da un esterno che sembra meritare una occasione tra i ‘grandi’, lui come altri. Un applauso alla società per aver dato una continuità al settore giovanile, per aver lavorato al meglio su questo triennio, centrando lo scorso anno la finale Scudetto – persa anche quella volta contro l’Inter – e donando Federico Chiesa, reduce dal precedente corso, al calcio fiorentino e italiano.
Quella sarà la vera vittoria, vederli in Prima Squadra: un concetto tanto banale nella discussione quanto arduo nella realizzazione, sebbene la Fiorentina abbia dato alla luce i possibili esterni del futuro della Nazionale nelle ultime stagioni. Tanti ne sono stati persi, da un po’ di tempo la strada sembra però svoltata. E il salto andrà riservato anche a qualcuno dell’attuale nidiata, senza caricare di pressioni esagerate i talenti. Non solo Sottil, anche Gori meriterebbe una chance. Senza dimenticare una solida sostanza in mezzo al campo, cercando di trovare l’alchimia giusta per capire di quale pasta sia realmente composto Diakhatè.
I meriti vanno alla Fiorentina, a questi ragazzi: vogliamo vederli, diamo loro un futuro. O almeno proviamoci. Come detto, la vittoria non deve arrivare sul campo, da questo concetto deve ripartire il calcio italiano. È inutile vincere la ‘Viareggio Cup’ se poi rimane solamente un trofeo da esporre in bacheca senza frutti futuri e duraturi. La mentalità deve cambiare e lo sta facendo, almeno embrionalmente. Adesso c’è un finale di campionato per mettersi in mostra, sia in Primavera che in Prima Squadra, con la speranza che a strani acquisti si preferiscano i giocatori nostrani.
Quella sarà la vera vittoria, vederli in Prima Squadra: un concetto tanto banale nella discussione quanto arduo nella realizzazione, sebbene la Fiorentina abbia dato alla luce i possibili esterni del futuro della Nazionale nelle ultime stagioni. Tanti ne sono stati persi, da un po’ di tempo la strada sembra però svoltata. E il salto andrà riservato anche a qualcuno dell’attuale nidiata, senza caricare di pressioni esagerate i talenti. Non solo Sottil, anche Gori meriterebbe una chance. Senza dimenticare una solida sostanza in mezzo al campo, cercando di trovare l’alchimia giusta per capire di quale pasta sia realmente composto Diakhatè.
I meriti vanno alla Fiorentina, a questi ragazzi: vogliamo vederli, diamo loro un futuro. O almeno proviamoci. Come detto, la vittoria non deve arrivare sul campo, da questo concetto deve ripartire il calcio italiano. È inutile vincere la ‘Viareggio Cup’ se poi rimane solamente un trofeo da esporre in bacheca senza frutti futuri e duraturi. La mentalità deve cambiare e lo sta facendo, almeno embrionalmente. Adesso c’è un finale di campionato per mettersi in mostra, sia in Primavera che in Prima Squadra, con la speranza che a strani acquisti si preferiscano i giocatori nostrani.