Violamania:| La rincorsa a Montolivo
Gli elogi spesi da Sinisa Mihajlovic per Riccardo Montolivo, le parole accondiscendenti di Pantaleo Corvino verso il suo procuratore, e poi la volontà dell'amministratore delegato Sandro Mencucci di fare da intermediario fra il club e l'entourage del giocatore, sembrano solo tentativi un po' maldestri di rimediare ad una situazione che la Fiorentina ha fatto tutto per complicare. All'inizio della scorsa estate infatti, in piena trattativa per il rinnovo di contratto di Montolivo, non solo si è cambiato un progetto tecnico che, con il nuovo allenatore, ha visto il numero 18 gigliato non più tatticamente al centro della scena, ma si è anche acquistato un giocatore come D'Agostino che ha costituito secondo me un preciso segnale al capitano viola: se firmi bene, sennò abbiamo già preso il tuo sostituto per le stagioni avvenire. Peccato che chi ha preso D'Agostino non abbia innanzitutto consultato l'allenatore, il quale l'ex regista dell'Udinese lo ha accantonato (al di là dei problemi fisici). Mihajlovic ha invece non solo investito ancora di più Montolivo in termini di responsabilità, ma gli ha di fatto consegnato le chiavi della Fiorentina.
A meno di un colpo di scena ancora possibile, ovvero a meno che Montolivo - che, al di là di chi lo considera uno che pensa ai soldi, a mio avviso sta aspettando dal club quegli stessi segnali di progettualità futura che anche i tifosi non vedono da diverso tempo - non decida alla fine di rinnovare, per capire il danno fatto da chi ha sottovalutato la vicenda basti pensare alla posizione debole che avrà la Fiorentina quest'estate quando, davanti ai molti club che chiederanno i servizi del giocatore, questa non avrà quella forza contrattuale tale da poter eventualmente monetizzare la cessione. Infatti fra poche settimane Montolivo sarà ad un anno di distanza dalla scadenza del suo legame con la Fiorentina, e se anche il club gigliato si impuntasse e non volesse cedere il suo capitano, quest'ultimo, fra un anno, si libererebbe comunque a parametro zero. Di contro, quale club è disposto a dare ai fratelli Della Valle una cifra più alta di quella che sarebbe stata pagata un anno fa, sapendo appunto che fra 12 mesi Montolivo si libera a costo zero?
Soprattutto dal punto di vista della comunicazione, il club viola ha fatto più danni che la grandine sulla vicenda. Corvino prima ha parlato di una differenza fra richiesta ed offerta di centomila euro (dichiarazione di fine agosto 2009), salvo poi parlare di 'divergenze sulla durata del contratto'. Nel mezzo Mencucci, oggi possibile intermediario tra le parti - non è un po' assurdo che un amministratore delegato si senta in dovere di scavalcare di competenza sul mercato il proprio direttore sportivo? - che parlò di 'mandanti' a proposito dell'entourage che cura gli interessi di Montolivo, per una vicenda collaterale relativa ad un giocatore della Primavera assistito dallo stesso gruppo di procuratori. Dopodiché lo stesso Andrea Della Valle parlò di 'furbetto' riferendosi proprio all'agente del 26enne lombardo. A Firenze, sono certo, esistono quelli che non vedono l'ora che Montolivo lasci la Fiorentina. Sono gli stessi che sui forum e nei blog 'massacravano' Pazzini, storpiando il nome di quest'ultimo ed accusandolo di essere un mezzo giocatore. Ma chi allora fischiava Pazzini allo stadio oggi lo rimpiange, e maledice quella cessione nel gennaio di due anni e mezzo fa.
Ecco perché, a chi valuta con troppa superficialità una possibile partenza di Montolivo, mi sento di chiedere: è giusto che la Fiorentina si privi del terzo capitano in un anno e mezzo? Ma se quest'ultimo gioca in Nazionale, spesso titolare, non sarà che chi ci capisce di calcio ha una versione del giocatore molto più lucida della nostra? Il club viola sarà capace, con i soldi che incasserà dall'eventuale cessione di Montolivo - non molti, proprio perché il ragazzo va in scadenza di contratto fra un anno - di prendere un elemento migliore e maggiormente integrato nel gruppo viola? E pensare che, nonostante un passato fatto di parole e di azioni sbagliate in questa vicenda, basterebbe poco da parte della proprietà per convincere non solo Montolivo a restare a Firenze, ma anche per riaccendere quell'entusiasmo che da troppo tempo si è spento intorno alla Fiorentina.