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    Violamania: Mario Gomez e altri dieci

    Violamania: Mario Gomez e altri dieci

    • Luca Cellini
    Le parole rilasciate a fine partita prima da Mario Gomez e poi dal capitano della squadra Manuel Pasqual che si sono rammaricati per la mancata vittoria nell’ultimo turno di campionato contro l’Udinese, perché in virtù dei successi di Sampdoria, Roma e Lazio, la distanza dei posti per partecipare alla futura Champions League si è allungata, dimostra che qualcosa in casa Fiorentina nel recente periodo è cambiata. La squadra viola ha acquisito talmente una mentalità vincente, che porta la formazione gigliata a volersela giocare su ogni campo, per portare a casa il successo, che un pareggio fuori casa viene visto come una sconfitta. Questo è un segnale estremamente importante perché vuol dire che nello spogliatoio della Fiorentina c’è la netta sensazione che questa possa essere davvero un’annata decisiva per raccogliere i frutti del lavoro svolto nelle due annate precedenti, e si è consapevoli che ci sono troppe occasioni giuste da non poter non essere sfruttate.

    Il due a due contro l’Udinese dimostra anche che la rosa gigliata è si caparbia, altrimenti non si ribalta un risultato di iniziale svantaggio, ma che non è così attrezzata per poter lottare ad alti livelli su tre fronti. Ci sono dei giocatori che quando gli viene concessa la grande chance di essere titolari, difficilmente non balbettano o offrono prestazioni al di sopra della sufficienza. Lo spirito di sacrificio e di determinazione però ci sono, quindi nessun processo sommario, ma sicuramente un’analisi attenta delle manchevolezze nella rosa a disposizione di Vincenzo Montella va assolutamente fatta, a prescindere da quello che sarà il finale di stagione, per un mercato, il prossimo, che dovrà essere di perfezionamento, e non di rivoluzione.

    In queste due settimane di sosta di campionato si rincorreranno voci di futuro, ed una avanza a piccoli ed inesorabili passi, come un tarlo che dà già fastidio. Si parla di una Fiorentina interessata ad Immobile per la prossima stagione, con Mario Gomez pronto a tornare in Bundesliga. Ecco, anche alla luce delle parole da campione vero rilasciate dal Supermario numero 33 nel post gara del Friuli, sarà bene capire che l’anno prossimo la Fiorentina deve ripartire dal classe '85 di Riedling, con altri dieci che abbiano la sua stessa mentalità. Non solo finalmente l’ex bomber del Bayern Monaco sta tornando sui suoi normali livelli standard sottoporta, ma la squadra gigliata deve imparare che solo aumentando nel proprio gruppo elementi con la sua voglia di vincere, sempre e comunque, può fare il salto di qualità. Se la società gigliata saprà costruire intorno alla determinazione di Mario Gomez uno spogliatoio sempre più formato di calciatori abituati a vincere, siano essi italiani o stranieri fa poca differenza, perché un processo di italianizzazione del gruppo sembra solo uno spot fino a sé stesso, non solo la Fiorentina potrà continuare la sua crescita nel calcio che conta, ma farà fare un salto di qualità a tutto l’ambiente, che da troppo tempo non porta a casa trofei o conquista traguardi prestigiosi.
     

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