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    Violamania: lo scienziato pazzo e la carenza di alternative

    Violamania: lo scienziato pazzo e la carenza di alternative

    • Stefano Del Corona

    Un po' mago, un po' stregone, un po' alchimista, un po' scienziato pazzo. Paulo Sousa ha sempre sperimentato soluzioni nuove dal suo arrivo a Firenze ad oggi. E' la sua natura, la sua voglia di stupire che lo porta a fare tutto questo, ma anche un problema di fondo: alla Fiorentina mancano alcune tipologie di giocatori.

    E allora ecco che Sousa cerca di tappare le falle della carenza di alternative con quello che qualcuno chiama ingegno, mentre altri chiamano in causa la sua irresponsabilità. Sì, perché il confine tra buono e cattivo, tra giusto o sbagliato è davvero sottile, e sono i risultati a determinarlo.

    Con il Milan però, forse, ha davvero esagerato. Sanchez sulle tracce di Delofeu è stato un agnello sacrificale per 45 minuti. Salcedo nell'inedito ruolo di terzino sinistro per contenere Suso, è andato sicuramente meglio, ma quello che ha guadagnato in fase difensiva, lo ha perso in attacco e le poche occasioni avute dalla Fiorentina sono lì a dimostrarlo. E poi Cristoforo, uno che è stato preso per fare il regista, l'alternativa naturale a Badelj, messo in fascia, per chiudere alle incursioni di Abate e raddoppiare sul già citato Suso. Però l'ex Siviglia, così facendo, non ha toccato palla ed è risultato inutile.

    Volevate una chiave della sconfitta della Fiorentina a San Siro? Ve l'abbiamo data e anche doppia. Carenze a monte, sperimentalismo, troppo sperimentalismo a valle. E così dopo la Coppa Italia, la squadra viola si ritrova, forse, a dire addio alla corsa per il sesto posto, ovvero l'ultimo valido per partecipare alla prossima Europa League attraverso il campionato.

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