Violamania: lettera aperta alla famiglia Della Valle
poco piu' di un mese alla fine di questa stagione ed una conclusione la si può tranquillamente tirare: la Fiorentina che avete contribuito a rilanciare grazie ad investimenti oculati e all'arrivo di dirigenti e giocatori dall'alto profilo tecnico, la prossima estate va sicuramente portata in un ritiro da scegliersi fra Medjugorie e Lourdes...
Battute a parte quest'annata andra' segnalata come fra le piu' sfortunate nella storia sportiva gigliata, perchè 40 milioni di investimenti che avete effettuato, sono mancati di fatto complessivamente per 10 mesi, e non è certo colpa vostra se la jella ci si è messa di mezzo nel non vedere, se non per un paio di giornate a settembre scorso, e forse dal 3 maggio prossimo in poi, la coppia dei sogni che avevate costruito in estate, ovvero quello formata da Mario Gomez e Giuseppe Rossi.
Al netto di una città brontolona e sempre troppo insoddisfatta, un risultato lo avete però raggiunto cari fratelli Della Valle: è tornato l'entusiasmo e la voglia di sentire il senso di appartenenza alla Fiorentina e questo perchè la gente che ha il viola nel cuore ha capito i vostri sforzi nell'essere non solo economicamente impegnati sulle cose di casa gigliata ma perchè vi vede, vi può toccare, salutare, magari anche solo nei dopo partita, quando uscendo dalla tribuna autorità siete gioiosi ed esaltati, come nella famosa notte della semifinale di ritorno di coppa Italia contro l'Udinese o, delusi e malinconici, come post eliminazione in Europa League contro la Juventus. Per un tifoso della Fiorentina sapere che ci siete , che avete voglia di vincere, di investire per un futuro radioso, è il segnale piu' bello, ma potervi parlare, dialogare, anche confrontare, è la cosa piu'importante.
Ecco perchè sono state apprezzate le tante recenti iniziative in cui dirigenti, staff tecnico e calciatori hanno partecipato alla vita sociale della città. Da questo punto di vista però, quasi 12 anni dopo il vostro avvento, è giusto dire che si può fare di piu'. Infatti se è scorretto chiedervi di mettere ancora piu' soldi nella Fiorentina di quanto già non fate, perchè gli introiti che arrivano dalle tv sono indubbiamente pochi se paragonati a quelle di altre big che anche quest'anno in classifica sono dietro di noi, vedi alla voce Milan ed Inter; ed è troppo il distacco da questo punto di vista con Juve, Napoli e Roma, formazioni che precedono in graduatoria Pasqual e compagni, uno sforzo credo sia possibile farlo nell'approfittare della straordinaria forza propulsiva della città. La sensazione, netta, è che ancora ad oltre un decennio dal vostro avvento non abbiate capito cosa Firenze può darvi. Ecco perchè l'invito è ad aprirvi di piu', a conoscere di piu' la città e a viverla. Fate partecipare i giocatori alle cene dei Violaclub, fate si che almeno un allenamento alla settimana sia visibile alla gente, fatevi una passeggiata in centro ed ascoltate l'umore del rigattiere abbonato in Maratona, o il macellaio che è 40 anni che non si perde una partita in curva Fiesole.
Voi che tanto avete fatto nel recuperare il valore con il passato e la storia viola, dalle iniziative con il Museo della Fiorentina, al ricordo di Stefano Borgonovo, e ad un aiuto concreto alla sua Fondazione, fatevi descrivere dagli ex giocatori gigliati cosa significa il giorno dopo giorno in città. Se è giusto che a livello dirigenziale scegliate voi chi avere dietro le scrivanie in via Manfredo Fanti, trovate il tempo per un caffe', una chiacchierata, un confronto, con la bandiera del club. Potete decidere di fare cio' che volete, ma il tempo per guardarvi negli occhi con Giancarlo Antognoni, che ha scelto tanti anni fa di restare a Firenze per una scelta di cuore e di senso di appartenenza, reputo sia giusto trovarlo. Lo merita anche solo per cio' che è tutt'oggi, uno splendido uomo di calcio, che ha nel carattere gentile, e nei modi educati, un tratto distintivo che come ha detto poche ore fa il premier, lo ha reso modello per tanti giovani. Avrebbe tutta la Fiorentina da guadagnarci da questo gesto di disgelo, che ovviamente non vuole essere una costrizione a farlo diventare futuro dirigente viola. Antognoni è la storia viola, e voi che da oltre dieci anni la state facendo, dovete approfittare di questa icona, e colloquiamo. Sono sicuro che ne guadagnerebbe l'ambiente, e, la piazza; e la tifoseria lo vedrebbe come un segnale eccezionale nel tentativo di unire il passato al presente, per costruire uno splendido e radioso futuro.