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Violamania: Lafont, Pasalic e… Pjaca? Eccoci, c’è anche la Fiorentina
Dopo un mese e mezzo dal fischio finale di Milan-Fiorentina, che aveva, sulla carta, congedato una stagione la quale chiede ancora il proprio verdetto sullo stesso asse, avevamo dato il benvenuto solamente a David Hancko. Poco, pochissimo, le preoccupazioni di essere nuovamente in ritardo stavano sorgendo. Invece, all’improvviso, un’accelerata potrebbe regalare non uno, bensì tre colpi. Certo, per quello da novanta servirà tempo, ma gli altri due sono talmente preziosi e potenziali che, al momento, va bene così. Non bastano, la rosa necessita di ulteriori innesti, ma Lafont e Pasalic sono in dirittura d’arrivo e sono due motivi per sorridere. In attesa di Pjaca.
Grande operazione per il portiere del Tolosa. Otto milioni e mezzo, compresi i bonus, sono un affare meritevole di plauso. L’investimento non andrà perduto: né in chiave tecnica per le prossime stagioni, né per un’eventuale cessione, tra qualche anno, con una plusvalenza praticamente assicurata. Sembrava un’operazione distante dai criteri gigliati, invece è arrivata la sorpresa e, tra lunedì e martedì, Lafont sarà a Firenze per le visite. Purtroppo, impegnato all’Europeo Under-19, si aggregherà alla squadra solamente ad agosto. Lo stesso Europeo a cui è presente l’Italia, con il viola Cerofolini tra i pali. La differenza tra i due ecosistemi calcistici stride. Lafont, da noi, varrebbe una cifra triplicata rispetto a quella che la Fiorentina si appresta a pagare e possiede già un’esperienza di lunga data con il calcio dei ‘grandi’. E, al netto della vittoria storica della Francia contro l’Argentina, la sua partenza trova spazio esiguo sui quotidiani d’Oltralpe. Pensare che Meret, che ha dimostrato meno di lui, vale il triplo sul mercato ed, essendo giovane, qualcuno si pone il dubbio che non possa essere all’altezza del Napoli. Cercato con insistenza da Corvino, i partenopei l’hanno spuntata. Ma su Lafont è stato diverso, le dinamiche sono state diverse.
Un’occasione presa al volo, grazie a Fali Ramadani, quella per Mario Pasalic. Prestito con diritto di riscatto, che dota Pioli di un’alternativa fondamentale a centrocampo, come mezzala, mancata nello scorso anno, al netto della scoperta progressiva di Dabo. Manca ancora un regista, arretrare Veretout sarebbe un errore madornale, poiché priverebbe il francese delle proprie caratteristiche migliori, la corsa, la propulsione e l’inserimento. Il sostituto di Badelj sarà difficile da trovare, specialmente con quella qualità, ma intanto il centrocampo inizia a prendere vita. L’esperienza internazionale di Pasalic sarà una marcia in più, specialmente se il TAS dovesse confermare la sentenza dell’UEFA.
Infine Pjaca, il sogno. Cifre che rendono increduli i fiorentini. Venticinque milioni di euro, dilazionati e partendo dalla base del prestito, saranno sostenibili solamente con una cessione dolorosa nella prossima stagione. Anzi, con “la” cessione dolorosa. La Juventus vanterà un diritto di recompra, azione che verrà giudicata, sicuramente, quando la trattativa si concretizzerà. Ma, d’altronde, la Fiorentina del presente deve scendere a patti e compromessi per mosse del genere. E il croato può spostare gli equilibri a Firenze: dunque, va bene così. Per provare a tornare a sognare.
Grande operazione per il portiere del Tolosa. Otto milioni e mezzo, compresi i bonus, sono un affare meritevole di plauso. L’investimento non andrà perduto: né in chiave tecnica per le prossime stagioni, né per un’eventuale cessione, tra qualche anno, con una plusvalenza praticamente assicurata. Sembrava un’operazione distante dai criteri gigliati, invece è arrivata la sorpresa e, tra lunedì e martedì, Lafont sarà a Firenze per le visite. Purtroppo, impegnato all’Europeo Under-19, si aggregherà alla squadra solamente ad agosto. Lo stesso Europeo a cui è presente l’Italia, con il viola Cerofolini tra i pali. La differenza tra i due ecosistemi calcistici stride. Lafont, da noi, varrebbe una cifra triplicata rispetto a quella che la Fiorentina si appresta a pagare e possiede già un’esperienza di lunga data con il calcio dei ‘grandi’. E, al netto della vittoria storica della Francia contro l’Argentina, la sua partenza trova spazio esiguo sui quotidiani d’Oltralpe. Pensare che Meret, che ha dimostrato meno di lui, vale il triplo sul mercato ed, essendo giovane, qualcuno si pone il dubbio che non possa essere all’altezza del Napoli. Cercato con insistenza da Corvino, i partenopei l’hanno spuntata. Ma su Lafont è stato diverso, le dinamiche sono state diverse.
Un’occasione presa al volo, grazie a Fali Ramadani, quella per Mario Pasalic. Prestito con diritto di riscatto, che dota Pioli di un’alternativa fondamentale a centrocampo, come mezzala, mancata nello scorso anno, al netto della scoperta progressiva di Dabo. Manca ancora un regista, arretrare Veretout sarebbe un errore madornale, poiché priverebbe il francese delle proprie caratteristiche migliori, la corsa, la propulsione e l’inserimento. Il sostituto di Badelj sarà difficile da trovare, specialmente con quella qualità, ma intanto il centrocampo inizia a prendere vita. L’esperienza internazionale di Pasalic sarà una marcia in più, specialmente se il TAS dovesse confermare la sentenza dell’UEFA.
Infine Pjaca, il sogno. Cifre che rendono increduli i fiorentini. Venticinque milioni di euro, dilazionati e partendo dalla base del prestito, saranno sostenibili solamente con una cessione dolorosa nella prossima stagione. Anzi, con “la” cessione dolorosa. La Juventus vanterà un diritto di recompra, azione che verrà giudicata, sicuramente, quando la trattativa si concretizzerà. Ma, d’altronde, la Fiorentina del presente deve scendere a patti e compromessi per mosse del genere. E il croato può spostare gli equilibri a Firenze: dunque, va bene così. Per provare a tornare a sognare.