Violamania:| La Lazio come esempio
C'è una barzelletta che gira per Firenze secondo cui, dopo aver cambiato i propri procuratori, aver dimostrato professionalità nelle ultime due settimane per essere stato lasciato fuori rosa, e soprattutto aver chiesto scusa per il proprio comportamento ai tifosi, attraverso un messaggio letto durante un programma radiofonico e in una conferenza stampa indetta ieri, la Fiorentina starebbe pensando di reintegrare Adrian Mutu. Non posso credere che tutto questo sia vero. Al di là dei discorsi retorici sul perdono, il saper cancellare gli errori del passato ed il valutare che il rumeno è il giocatore più forte tecnicamente della Fiorentina, dopo aver preso una decisione netta, decisa, forte (anche se tardiva) la società che si è legata a 'Save the children', che ha inaugurato il terzo tempo nel calcio e che fa dei valori etici la strada da seguire, può davvero pensare all'ennesimo perdono verso chi ha tirato un cazzotto ad un cameriere, salta le cene di squadra e gli allenamenti pre-festivi, fa le due di notte in discoteca e fugge dagli spogliatoi se scopre che non può essere venduto in Italia?
La Fiorentina si macchierebbe di un errore ancora più grosso di quello compiuto la scorsa estate quando, dopo l'infortunio di Jovetic datato 4 agosto 2010, per opportunismo reintegrò Mutu fra i giocatori a disposizione di Mihajlovic, pur essendo stato messo da mesi sul mercato. Non può che essere una barzelletta quella che stanno confezionando sapientemente giornalisti, addetti ai lavori e persone vicini al mondo del tifo, e sembra che la vicenda Mutu sia una strategia utilissima alla società per far passare il messaggio indiretto: 'Non abbiamo comprato nessuno, o quasi, però perdoniamo il vostro giocatore preferito'. Una cosa che agli occhi del tifoso ingenuo può sembrare splendida, ma che nasconde due passaggi determinanti: ognuno fuori dal campo può continuare a fare ciò che vuole, tanto viviamo nell'era del 'anche se sbagli, ed hai un ruolo pubblico, chissenefrega' e, soprattutto, sulla Fiorentina i Della Valle continuano ad investire poco o male, nei fatti e nelle parole.
Avevo chiuso il mio Violamania di lunedì scorso chiedendomi se qualcuno in società, dopo l'ennesima brutta partita casalinga con il Lecce, si sentisse di chiedere scusa per questa annata fallimentare, fatta di scelte errate, episodi fuori dal campo passati ingiudicati, un lungo film senza alcuna scena positiva. A giudicare dal silenzio che tutti i tifosi viola hanno avuto come risposta dalla dirigenza gigliata, si può dire ufficialmente che alla proprietà della Fiorentina, di quest'ultima, non interessa più niente. Non avrei mai sognato di pensarlo e scriverlo, ma allora beati i tifosi della Lazio che un presidente, seppure con tutti i suoi difetti, ce l'hanno, presente e vivo. Magari non farà dichiarazioni pindariche, investimenti di mercato straordinari, ma più azzeccati di quelli viola degli ultimi due anni sicuramente. Mette cuore e passione nel suo lavoro per la società e, a costo anche di sbagliare, quando un suo tesserato ha un comportamento ai suoi occhi non professionale - vedi casi Pandev e Ledesma - prende decisioni ferme, e irremovibili, per il bene della Lazio, non il suo. Sabato prossima la Fiorentina giocherà contro i biancocelesti all'Olimpico, e (sono sicuro di non essere solo), invidierò i miei avversari, che hanno più certezze su presente e futuro di quante ne abbia io sulla mia squadra del cuore.