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Violamania: La Fiorentina dice addio al sogno Coppa Italia: Italiano ha qualche colpa, ma Dragowski spiana la strada alla Juve. Ora testa al campionato
I MIGLIORI – Continua a ben figurare Igor. Ieri sera si ritrovava a dover marcare Dusan Vlahovic e, nonostante qualche piccola sbavatura nel primo tempo, anche stavolta è riuscito a dare tranquillità al reparto difensivo viola. Anche con al suo fianco Martinez Quarta, mandato in campo al posto di Milenkovic, il brasiliano ha dimostrato i progressi fatti nell’ultima stagione: sia in marcatura che in fase di impostazione il classe ’98 è tutto un altro giocatore rispetto a quello della passata stagione. Tra i più propositivi vorrei segnalare anche Cabral. L’altro brasiliano viola si trovava a dover fare la guerra contro una delle coppie di centrali difensivi più forti del mondo e, nonostante non sia andato a segno, è stato protagonista di una buona partita. Seguito a uomo De Ligt il numero 9 viola ha retto botta in ogni duello, ripagando sufficientemente la fiducia data a lui dal tecnico viola.
I PEGGIORI – Se la Fiorentina nel primo tempo non ha mai rischiato di segnare è anche colpa di chi in questa squadra dovrebbe dare fantasia al gioco offensivo. Il trio Saponara-Gonzalez-Ikonè è risultato negativamente decisivo: investiti del ruolo di creare superiorità numerica i tre hanno giocato oggettivamente sottotono. Gli strappi dell’argentino, le sfuriate del francese e le magie del fantasista ex Spezia ieri sera non ci sono state. Nonostante un predominio a livello di possesso palla, la Fiorentina ieri sera è sembrata sparare a salve: sono pochissime le occasioni create dai viola nei 90 minuti dell’Allianz. Dopo tutto questo occorre parlare anche delle scelte di Italiano. Difficilmente questa stagione mi sono permesso di giudicare quanto deciso dal tecnico, ma la formazione di ieri grida quasi allo scandalo. Gestisce bene l’assenza last minute di Milenkovic schierando Martinez Quarta, meno chiara sembra la scelta di Dragowski: dopo averlo relegato in panchina per le sue lacune con il pallone tra i piedi, tenendo conto che 99 su 100 il polacco a giugno lascerà Firenze, perché mandarlo in campo in un’importante sfida come quella di ieri?