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    Violamania: Kean non scalda la piazza? Chi se ne frega. Ma sbagliare un altro centravanti non è più tollerabile

    Violamania: Kean non scalda la piazza? Chi se ne frega. Ma sbagliare un altro centravanti non è più tollerabile

    • Filippo Caroli
     “Siamo alla ricerca di un grande centravanti”. Nella conferenza stampa di fine stagione la frase monolitica del direttore sportivo Daniele Pradè è suonata come un’ammissione di colpa, oltre che come una dichiarazione d’intenti. La colpa di non essere mai riusciti, come società, a sopperite alla voragine lasciata da quel Dusan Vlahovic nel gennaio del 2022 dopo sei mesi in cui aveva messo a referto 17 reti. Numeri da stropicciarsi gli occhi se pensiamo che i tifosi della Fiorentina ha da lì ad oggi versato lacrime e sangue sul tema dei centravanti. Piatek, Cabral, Jovic, Nzola, Beltran. Nessuno di questi, per motivi differenti, ha mai convinto appieno e, soprattutto, non è mai riuscito anche solo parzialmente a richiudere la ferita aperta lasciata dall’attaccante serbo. Oggi Pradè e Goretti piazzano un’altra scommessa che appare come un vero e proprio all-in: Moise Kean.
     
    TIEPIDI - “Non ha mai segnato lo scorso anno: è l’attaccante perfetto per noi”. Potremo sintetizzare così il pensiero del tifoso fiorentino che, con la consueta ironia, commenta quello che ormai è un acquisto fatto e finito, salvo ribaltoni. Sarà il rendimento non esaltante dell’ultima stagione, sarà che la rabbia per la finale di Atene è ancora parecchia, sarà che per l’ennesima volta la Fiorentina si trova ad acquistare gli esuberi della nemica (?) Juve, sarà per tutto un mix di queste cose ma il nome di Moise Kean non scalda minimamente la piazza di Firenze.
     
    AVANTI - Una reazione comprensibile quella della piazza, almeno parzialmente sfiduciata rispetto a quello che è stato fin qui il lavoro della dirigenza gigliata sul fronte attaccanti ma che non deve minimamente intaccare piani e convinzioni del board gigliato. È legittimo e doveroso che la dirigenza faccia le proprie valutazioni e sia pienamente convinta del progetto rispetto alla stagione, chiave, che sta per aprirsi. Se per la Fiorentina Kean è l’attaccante giusto a cui affidare l’attacco (difficile che un giocatore dallo stipendio superiore ai due milioni faccia panchina) il club deve con forza difendere le proprie scelte. Il rischio, altrimenti, è quello di fare una pessima figura a livello di immagine, così come è accaduto con il Milan nel caso Lopetegui. Il margine d’errore, però, oggi è ridotto al minimo. E sbagliare l’ennesimo centravanti in due anni e mezzo sarebbe difficilmente tollerabile.
     

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