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    Violamania:| Jovetic non basta

    Violamania:| Jovetic non basta

    In attesa che il consiglio d'amministrazione - in programma fra una settimana circa - sveli le carte sul progetto tecnico e societario della Fiorentina dei fratelli Della Valle, è ovvio che, in un finale di campionato che si va chiudendo verso un anonimato deprimente, tutte le attenzioni siano poste sull'uomo che avrà il compito di costruire, attraverso cessioni ed acquisti, la squadra che sarà chiamata a rovesciare in termini di risultati l'ultimo anno e mezzo fatto di una mediocrità imbarazzante, ovvero Pantaleo Corvino. Anche chi è fermamente convinto che dal gennaio 2010 il direttore sportivo gigliato abbia azzeccato davvero poche mosse sul mercato, fa un tifo sfrenato, per il bene della Fiorentina, che lo stesso Corvino torni a recitare quel ruolo di protagonista che, al di là dei soldi messi a disposizione dalla famiglia Della Valle, ha avuto nei suoi primi tre anni e mezzo (eccellenti) di gestione viola. Purtroppo, per il consueto errore di comunicazione da parte della Fiorentina, è già stato ufficializzato il fatto che dal prossimo mercato ci sarà una considerevole riduzione del monte ingaggi (circa 12 milioni di euro lordi).

    Questo comporta che, anche in regime di autofinanziamento - ovvero si spenderanno per la campagna acquisti solo i soldi derivanti delle cessioni -, la Fiorentina si trovi esattamente dalla parte opposta del manico nel calciomercato. Ovvero gli altri club, in particolare le big della serie A, sono consapevoli che - a meno di miracolose cessioni, anche a costo del cartellino a zero euro di Mutu e Frey - la società viola dovrà cedere i giocatori dai contratti maggiormente onerosi, ovvero Gilardino, Vargas e Montolivo. E allora Milan e Juventus ed Inter, proprio sapendo che la Fiorentina non anticiperà un euro a Corvino, anche per i troppi errori commessi da quest'ultimo nelle ultime tre campagne acquisti, perché dovrebbero decidere di dare alla Fiorentina i soldi che quest'ultima chiede per i cartellini dei propri 'gioielli'? Con il fatto che Corvino dovrà prima cedere e poi comprare, si rischia di prendere solo 'seconde scelte' - non sempre si riesce a pescare jolly come Behrami, anche se me lo auguro - e completare la rosa ad estate inoltrata, cioè tutto ciò che impedirebbe il serio sviluppo di un progetto tecnico-tattico.

    Proprio riguardo al progetto tecnico, personalmente mi sono chiesto in questi giorni se, per un club, sia più importante portare a casa uno scudetto Primavera, come sta provando giustamente a fare la squadra di Renato Buso nelle ultime settimane, o lanciare, almeno in queste conclusive giornate di campionato, qualcuno dei giovani che la prossima estate potrebbero essere aggregati alla prima squadra. Ho già parlato del mistero che ha circondato la nuova 'retrocessione' in Primavera di Camporese, e dell'inspiegabile ostracismo verso Babacar e Ljajic, ovvero quelli che dovrebbero essere parte integrante del progetto tecnico dalla prossima estate. Perché insistere su Gilardino? Non sarebbe un bel segnale vedere in campo un po' più di gioventù? Perché non provare Piccini o Salifu dal primo minuto contro il Bologna, in una gara comunque da andare a seguire per il ritorno, si spera almeno dalla panchina, di Jovetic?

    A proposito di quest'ultimo: nell'invitare la società a rinnovargli al più presto il contratto - scadenza giugno 2013, altrimenti fra esattamente un altro anno si finisce in un caso Montolivo bis -, attenzione a dire di voler ripartire dal montenegrino la prossima stagione. Costruire una squadra facendo affidamento su un ragazzo che è stato fermo ben otto mesi sarebbe un errore. Jovetic conterà, se avrà una squadra intorno a lui, competitiva e di qualità, al di là di quello che sarà il monte ingaggi viola. Se si ripartirà solo dall'ex Partizan Belgrado, lo stadio 'deserto' che si attende per la sfida del lunch time di domenica prossima, potrebbe divenire una cattiva abitudine nel campionato che inizierà a fine agosto prossimo.

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