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Violamania: Ilicic vada a lezione da Robbiati
Nessuna domanda, come si nota bene, che ponga l’accento e l’attenzione sulla sfida che fra poche ore vedrà impegnati Pasqual e compagni in Grecia per il terzo impegno del girone K di Europa League. Ed invece proprio la prossima gara in campo continentale può, se non essere la panacea di tutti i mali di casa Fiorentina, la buona medicina per evitare processi inutili e sterili in questo periodo della stagione. I problemi nel club gigliato ci sono, evidenti ed innegabili, frutto di una programmazione che, viaggia a strappi, e di una comunicazione diciamo fantasiosa, per non dire scarsamente organizzata. Per dare una svolta decisa in chiave futura servirebbe l’intervento diretto e deciso della proprietà, ovvero la famiglia Della Valle, che deve assumersi delle responsabilità, valutare errori e soluzioni, e prendere provvedimenti immediati: dal futuro di alcuni dirigenti,e, a quello di taluni calciatori in sospeso, perché la sensazione netta, ad oggi, è che si sia al termine di un ciclo tecnico-sportivo, e non se ne voglia trarre le conseguenze, con un rimandare tutto a tempi migliori (?).
Nel frattempo è giusto tornare a concentrarsi sul mero campo, che è sempre quello che parla ed allora è giusto chiedere a Vincenzo Montella di scuotere i suoi uomini, apparsi forse ancora assonnati dalla sveglia anticipata di domenica scorsa per il lunch match e, provare a fare scelte magari drastiche e soprattutto far approcciare meglio la sua squadra alle partite, visto che, Inter a parte, questo è il grave difetto riscontrato nella Fiorentina dei primi due mesi. Chi dovrà piu’ degli altri stare sul pezzo è un giocatore finito nel mirino di critica e tifosi, e che per qualcuno ha finito ormai le chance con la casacca viola: Josip Ilicic.
Lo sloveno ex Maribor non ha mai fallito quest’anno quando è sceso in campo dal 1’ in Europa League ma ha dimostrato troppa indolenza e scarsa incisività quando entra a gara in corso. Il consiglio da dare al classe ’88 di Predjedor è di fare una visitina nella casa a Firenze di tale Anselmo Robbiati. Quest’ultimo, pur non essendo un campione, è rimasto nella memoria di tutti i cuori viola, per la sua capacità da sostituto, di incidere sempre con gol, assist e giocate preziose, soprattutto nell’annata ’96-’97, chiusa con numeri da doppia cifra. Si faccia raccontare da Sant’Anselmo da Lecco, come è stato soprannominato da stampa cittadina e curva Fiesole, come si può entrare nel mito, pur non essendo dei fenomeni e soprattutto in ogni partita titolari. La genuinità di Robbiati non potrebbe che far bene ad un Ilicic che, per quanto è stato pagato, Montella non può ancora accantonare. Robbiati stesso, c’è da essere certi, spiegherebbe un concetto fondamentale al numero 72 gigliato: come basti giocare con cuore ed orgoglio nell’indossare la casacca viola, per rimanere a Firenze immortali per sempre.