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    Violamania: basta parole, ora fatti! Della Valle divide ancora

    Violamania: basta parole, ora fatti! Della Valle divide ancora

    Commentare la visita di Andrea Della Valle nel ritiro di Moena è molto più semplice per chi era presente. I social si sono scatenati ma, in questi giorni, vi abbiamo raccontato da vicino l’arrivo del Presidente in Val di Fassa, con annesse dichiarazioni. Una doppia seduta d’intervista, pur sempre svincolata dai canoni usuali e dettata dalla ressa che si crea in questi casi, che ha sancito un nuovo solco nel dibattito interno fiorentino. Stavolta, però, i passaggi a vuoto non sono pochi e gli strascichi, compresa la risposta piccata dell’amministrazione comunale attraverso il Sindaco, si sono subito palesati.

    Dal “mercato creativo”, l’ennesima puntata delle storiche – fatte passare così dai millantatori e da coloro che, la Fiorentina, la devono attaccare a prescindere – sortite comunicative di ADV, fino alla contrapposizione delle dichiarazioni con Pantaleo Corvino: mentre il patron auspicava colpi, il direttore generale – qualche chilometro più a Sud, a Milano – raccontava di un budget praticamente esaurito. E il marchigiano era costretto, l’indomani, a modificare parzialmente la versione per non andare in controtendenza. Insomma, la medaglia è a due facce, anche stavolta. Il problema, forse, è proprio questo.

    Perché l’improvvisa visita di Andrea è stata accolta solamente da fotografie, saluti e un abbraccio che il popolo viola gli ha voluto riservare. La città è ancora visibilmente spaccata a metà sul tema ma, data anche l’assenza dei gruppi più caldi, a Moena è andato in scena semplicemente un dolce incontro tra i sostenitori e il Presidente. “Ci ho messo un’ora per prendere un caffè”, ha scacciato le accuse di una tifoseria contestatrice ADV. La divisione, però, esiste. Specialmente in un momento dove il mercato latita come non mai, giustificando i malumori.

    In conclusione, le problematiche sono troppe. Le discordanze altrettante. La figuraccia sulla questione stadio è solo l’ultimo episodio. Andrea non vorrebbe vedere la sua squadra così, ma ha dei paletti dovuti alle strategie e alle dinamiche economiche. Nota di chiarezza, la volontà di puntare al settimo posto - inteso come ultima posizione per qualificarsi all’Europa – dichiarata. Servono i fatti, quelli latitano. Quindi basta parole.

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