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    Violamania: Firenze, senza parole e con tanta paura. Ma com'è possibile tutto questo?

    Violamania: Firenze, senza parole e con tanta paura. Ma com'è possibile tutto questo?

    • Giacomo Brunetti
    Senza parole e con la paura addosso. Adesso Firenze trema: gli ultimi venti minuti al Tardini sono stati al cardiopalma, vissuti tra l'incredulità di un qualcosa che ancora non era stato toccato con mano. Scherzo e scaramanzia accompagnavano la parola "retrocessione", tanto impensabile visti gli obiettivi iniziali e il percorso di una squadra che non vince dal 17 febbraio ma che, nonostante tutto, era rimasta lontana dalla zona rossa. E invece l'exploit dell'Empoli, una serie di congiunzioni astrali di risultati e un rendimento a dir poco imbarazzante hanno proiettato la Viola nell'abisso.

    La paura è tanta. Si giocherà tutto all'ultima giornata, nello scontro diretto contro il Genoa. Con un orecchio volto a Milano, dove l'Empoli affronterà l'Inter. Dipende tutto dalla Fiorentina, per fortuna e ancora una volta. Un pareggio basta, ma sarebbe bastato in più e più casi. Come a Parma, dove tra singoli al limite della decenza ed errori madornali, una sensazione strana ha continuato ad aleggiare intorno alla squadra. A cui si sommano le contestazioni e il caos dirigenziali, che certo non hanno giovato.

    Ma com'è possibile essere arrivati a tutto questo? Un concorso di colpe inaudito. Sarà la settimana in cui servirà una scossa a un gruppo che ha mollato da diverso tempo. L'avvento di Montella è stato controproducente, ma già con Pioli erano arrivati i segnali di una formazione che non vince dal 17 febbraio. In casa addirittura da dicembre. L'antidoto a questa situazione deve essere trovato, prima che sia troppo tardi. Basta un pareggio, ma sarebbe bastato anche in altre circostanze. Evitare a Firenze questo suicidio sportivo è l'unica cosa che conta.

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