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Violamania: Fiorentina senza cuore, solo il lavoro di Prandelli può evitare la lotta salvezza
PRANDELLI- Il nuovo tecnico sulla panchina è probabilmente l’unico assolto dal disastro di ieri, complice il poco tempo di lavoro e gli infortuni. Sicuramente la Fiorentina non è stata fortunata, visto che ha perso Bonaventura nel riscaldamento e Ribery dopo quaranta minuti, ma la sensazione di totale fragilità mentale, confermata poi dal tecnico in conferenza, desta non poca preoccupazione. Prandelli dovrà ricucire con tanta pazienza un gruppo che si è lentamente logorato, svolgendo più la figura del restauratore che del traghettatore. La sensazione è che questa Fiorentina sia veramente vicina a dover lottare per non retrocedere anche questa stagione, e solo il sapiente lavoro di un tecnico esperto può risollevarla.
ATTACCO- La nota più dolente, poi, dell’organico viola è sicuramente il reparto offensivo. L’estrema necessità di un attaccante capace di risolvere le partite è così tanto lampante che sembra impossibile che la dirigenza viola non se ne sia accorta. Kouame è sicuramente un giocatore di grande talento, ma deve essere collocato tatticamente ed esaltato, Cutrone è il più penalizzato, poco impiegato e poco cercato dai compagni pur essendo una risorsa importante. Dusan Vlahovic, invece, sta diventando quasi irritante con il passare delle partite, per il modo in cui la sua superbia sta superando il suo talento. Il giovane serbo ha grandissimi colpi, e lo ha già dimostrato, ma vedergli sbagliare un tap-in contro il Benevento, per la voglia di colpire il pallone di tacco, non è accettabile.