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    Violamania: Fiorentina Champagne, ma il Torino era in versione Tavernello. Intanto si gioca a calcio, e non è poco

    Violamania: Fiorentina Champagne, ma il Torino era in versione Tavernello. Intanto si gioca a calcio, e non è poco

    • Federico Targetti
    Se il Cosenza era un avversario troppo facile e la Roma, per il momento, probabilmente troppo difficile, i primi veri progressi della Fiorentina di Vincenzo Italiano si sarebbero misurati nella gara casalinga contro il Torino. Viola vincenti e promossi a pieni voti, dato che il divario tecnico denotato ieri rispetto ai granata di Juric va ben oltre il 2-1 finale. Una Fiorentina Champagne, che finalmente fa divertire chi la guarda. Ma di fronte c’era un Torino Tavernello.
     
    MARGINI DI MIGLIORAMENTO – I ragazzi con il giglio alabardato sul petto hanno giocato un buon calcio, come confermato da Italiano ai microfoni del post partita. Lo stesso tecnico ha ammesso che i margini di miglioramento sono enormi, perché il Torino visto al Franchi è troppo brutto per essere una squadra di Juric e si poteva battere in maniera più netta. Arrivano comunque punti preziosi, soprattutto perché il calendario non è benevolo e va bene giocare, però anche il morale va rinfrancato di quando in quando. Poteva essere la serata perfetta, visto che la Juventus è stata battuta a sorpresa dall’Empoli e la porta era rimasta inviolata fino al minuto 89, ma i meccanismi non sono ancora perfetti e prima Milenkovic ha dovuto fare un fallo pericoloso su Belotti lanciato a rete, poi Vedi si è infilato fra i centrali e ha infilato a sua volta Terracciano. C’è tempo per lavorare, magari ascoltando anche i consigli dei followers, coinvolti su Instagram dalla società per dare consigli all’allenatore. Insomma, il concetto di “60 milioni di allenatori” portato alla massima espressione. Menomale che poi Italiano fa di testa sua, con rispetto per gli internauti parlando.
     
    CALCIO, CHE BELLO RIVEDERTI – Perché negli ultimi anni la Fiorentina ha giocato un altro sport. E non certo in senso positivo: brutto da vedere, spigoloso, balbettante e rischioso addirittura per la permanenza in Serie A. L’ultimo a proporre in riva all’Arno concetti come triangolazioni e intrecci era stato Paulo Sousa, in una Fiorentina che era quasi viziata dal palcoscenico europeo e criticava una squadra che oggi sarebbe osannata. Ecco, Italiano sembra sulla strada giusta. E là davanti può contare su due veri e propri animali come Gonzalez e Vlahovic. Abbiamo capito perché Nico viene preferito spesso a Di Maria in Nazionale: è una forza della natura. Rapido, veloce, ma anche concreto e sorprendentemente forte di testa. Dusan invece è ancora alla ricerca della perfetta sintonia coi nuovi movimenti nel 4-3-3, ha poche occasioni rispetto agli scorsi mesi, ma è pienamente al centro del gioco e lavora benissimo di sponda. Ieri è arrivato il gol, se questo lo sblocca come è successo l’anno scorso a dicembre allora ci divertiremo davvero. E si è pure visto un bel Callejon, pericoloso, a suo agio e senza fronzoli. Anche se una ciliegina sulla torta per completare un tridente stellare sarebbe la definitiva certificazione delle ambizioni viola...
     

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