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  • Violamania:| Facciamoci rimpiangere

    Violamania:| Facciamoci rimpiangere

    Se Riccardo Montolivo doveva dimostrare ai dirigenti del Milan di essere un giocatore da prendere nelle prossime sessioni di mercato - a gennaio, o ancora meglio per i rossoneri a giugno, quando sarà in scadenza di contratto -, diciamo che Adriano Galliani può pensare di convogliare i suoi pensieri su altri giocatori. Eppure Delio Rossi mercoledì pomeriggio, al rientro del centrocampista dagli impegni con la Nazionale italiana, con Montolivo aveva parlato chiaro, chiedendogli non solo il massimo della disponibilità - perché tatticamente l'idea dell'allenatore riminese è quella di costruire la Fiorentina intorno a lui -, ma anche se ci fossero dei dubbi sulla sua volontà di dare il massimo per la causa viola anche nei prossimi sette mesi, ovvero fino alla fine della scadenza naturale del contratto. Rossi aveva anche pensato, contro il Milan, di mettere Kharja davanti alla difesa, al posto suo, come del resto aveva sognato in estate la società, che non ha mai sopportato quel Montolivo in campo a scadenza di contratto. Il marocchino peraltro era stato convinto a venire a Firenze proprio con la promessa che sarebbe diventato titolare dopo poche settimane. Poi però, quando è andato in campo, ha deluso.

    Fino a pochissimo tempo fa era inutile fingersi ipocriti, e spogliati della fede viola che è in tutti noi, era giusto dare ragione a Riccardo Montolivo, il quale non credeva nel futuro tecnico della Fiorentina. La società gigliata, fino a quando non ha ricevuto i primi segnali dal Comune di Firenze che un nuovo progetto (diverso dalla Cittadella Viola ma sempre fruttuoso per i Della Valle) era possibile, senza ombra di dubbio somigliava ad un'entità in via di dismissione. Sembra non aspettare altro che qualcuno facesse un'offerta per il passaggio di mano del club. Poi, come scritto in passato, dopo l'incontro fra Diego Della Valle e il 'sindaco rottamore' (grazie alla mediazione di Luca Cordero di Montezemolo), e con la consueta lentezza dei proprietari viola (che hanno dirigenti molto loquaci con la 'stampa amica' ma che sono cattivi referenti su quello che succede dal lunedì al sabato a Firenze), si è prima stoppata la vendita dei campioni o presunti tali sul mercato estivo, poi si è cambiato allenatore, prendendo finalmente un uomo di campo che fa delle parole 'lavoro', 'sudore' e 'voglia di soffrire' il suo credo calcistico, e dunque si è rinforzato il reparto dirigenziale con un nuovo addetto alla comunicazione, un club manager ed un 'collaboratore' di livello internazionale da affiancare a Corvino.

    Perché è questo che la società deve fare con Riccardo Montolivo: non gettargli fango addosso per la sua legittima volontà di non rinnovare il contratto, ma far sì che, ovunque giocherà l'anno prossimo, abbia il rimpianto di non aver firmato il prolungamento. Siccome ritengo Montolivo un ragazzo serio ed intelligente, e lontano dalla figura del mercenario che viene descritta da molti - ma davvero un mercenario decide di rinunciare a due milioni di euro e passa, un anno e mezzo fa, per prendere forse a giugno prossimo poco di più in un top club, rischiando di fare molta panchina? -, faccio il tifo perché sia la società della famiglia Della Valle a rendersi sempre più competitiva tecnicamente e più strutturata a livello societario, in modo da farsi rimpiangere da qualsiasi giocatore che, come Montolivo, deciderà di non rimanere in futuro a Firenze. Fra sette mesi l'ex capitano non sarà più un 'problema'. E se continuerà a giocare come nei primi 70 minuti visti sabato scorso, con un tecnico che non guarda in faccia a nessuno nelle sostituzioni (vero Cerci?), per lui l'avventura in viola potrebbe concludersi con tante partite viste dalla panchina. Proprio tornando al match contro i rossoneri, sono talmente tante e tali le cose da risolvere per Delio Rossi che per adesso prendiamoci il positivo: il punto in classifica, la voglia di soffrire, rimanere compatti nei momenti duri, e quella grinta mista a umiltà che qualcuno ci aveva spacciato come doti essenziali di Mihajlovic. Il vero campionato viola sembra partito al 46' di Fiorentina-Milan di sabato scorso.

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