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Violamania: evitare l'effetto Lazio
Che la stagione gigliata sia stata pesantemente condizionata dagli infortuni e dai molteplici impegni di questa annata è cosa certa. Che vi siano dei margini strutturali della squadra capitanata da Manuel Pasqual fin dalla scorsa estate forse invece è un qualcosa che e' emerso con il passare dei mesi, e che solamente le dieci battute d'arresto in questo campionato di serie A è stato certificato.
Una società che vuole competere su tre fronti non poteva presentarsi, come invece ha fatto, da metà agosto in poi, con un parco attaccanti che oltre a Gomez e Rossi, disponesse delle incognite Iakovenko, Rebic e Matos, oltre ad un Matri pescato a gennaio, che ha deluso oltre misura
Proseguendo su questo fronte, sono due anni che la Fiorentina non ha terzini di valore, se è vero che Pasqual, over 30, ha fatto una prima parte di stagione oltre le aspettative, ma non poteva non pagare dazio,e che Tomovic, Roncaglia e Diakite' sono degli adattati, ed Alonso ha fallito.
Un'altra cosa messa in evidenza da questa stagione è che la Fiorentina ha dei tempi di recupero degli infortunati ben superiore alla media di cio' che accade nel resto della serie A. E se i bollettini medici vengono scarsamente aggiornati da delle interviste video attraverso il canale ufficiale, è un vero e proprio mistero come debba essere sempre e solo il tecnico Vincenzo Montella a doverci mettere la faccia nelle interviste per rispondere delle condizioni cliniche dei lungodegenti, con imbarazzi sulla situazione clinica di alcuni giocatori che non viene messa in evidenza solo per colpa di una stampa silente ed accondiscendente con la società da questo punto di vista (i 5 mesi di recupero di Mario Gomez per il primo stop, e gli oltre 30 giorni per questo secondo, dovrebbero quantomeno portare ad interrogativi sulla gestione medica in tema infortunati9.
Ecco perchè, al di là di quello che viene detto al di fuori, ovvero che non si deve parlare di mercato – cosa impossibile nel calcio globalizzato e h24 di oggi – la società guidata Della Valle è auspicabile che abbia già da tempo evidenziato tutti i margini di miglioramento in vista della prossima stagione. Sarebbe un errore imperdonabile far ruotare le proprie decisioni intorno all'esito della finale di Coppa Italia del prossimo 3 maggio, che sara'una partita dal valore importante, ma pur sempre di 90 massimo 120 minuti, che non possono fare da parametro per un anno intero.
Perchè se è ovvio che alcuni giocatori potranno arrivare a Firenze, ad esempio, se saranno evitati i preliminari di Europa League, è altrettanto vero che la Lazio, tanto per citare un caso, un anno fa, confermo'in blocco la propria rosa, sulla scia del successo nel derby in finale di Tim cup, pagando in questa stagione con esonero del tecnico ed una mancata qualificazione, quasi certa, alle prossime coppe europee.
Il grado di approssimazione calcistica, e societaria, con cui città, squadra e club si stanno avvicinando all'atto del prossimo 3 maggio, non fanno ben sperare se gli auspici vanno tutti intorno al possibile recupero del duo Giuseppe Rossi – Mario Gomez. Senza un salto qualitativo su tutti i fronti, a cominciare dalla voglia di vincere e difendere il terzo posto, sabato prossimo a Bologna, contro i felsinei, la vigilia della gara di Roma, fra 10 giorni, sarebbe vissuta con una angoscia e frenesia che non sarebbe utile alla causa, e porterebbe solo nubi oscure per il medio-breve termine. E'oggi, piu' che domani, che la Fiorentina deve dimostrarsi blocco unico e granitico nella costruzione del futuro a medio-lungo termine, con decisioni non frenetiche, ma immediate, perchè le reti subite in contropiede a livello societario sono peggio di quelle su qualsiasi campo da calcio.