C'è un ascoltatore dell'emittente fiorentina Lady Radio che interviene solitamente il lunedì mattina, dalle 8 alle 9, nello spazio che viene concesso al pubblico di fede viola per interloquire sulla domenica calcistica. Il suo nome è Marco, e i concetti espressi in questa stagione sono stati sempre gli stessi: rimproverare a Prandelli il fatto che la sua Fiorentina abbia raccolto, nei cinque anni di sua gestione tecnica, pochi punti contro le 'grandi' del campionato. Marco dice che Prandelli ha poca personalità in panchina, che contro Milan, Inter, Roma e Juventus sbaglia sempre formazione, che non sa fare i giusti accorgimenti tattici e che quindi la Fiorentina non potrà mai fare, con il mister di Orzinuovi, il salto di qualità. I Della Valle, mentendo alla piazza e ai giornalisti sulla conferma dello stesso Prandelli, lo hanno accontentato.
Bisognerebbe spiegare a Marco - e a chi la pensa come lui - che se la Fiorentina volesse sfidare le big della serie A in quanto a ingaggi, sarebbe sempre perdente: Montolivo, Gilardino, Frey e Mutu guadagnano insieme quanto Amauri, Ronaldinho, Eto'o e Totti presi singolarmente, ed è evidente che questo sia un fattore che impedisce di fronteggiare alla pari Inter, Milan, Roma e Juventus. Ma c'è da ricordare a lui, e a chi ha scarsa memoria, che negli ultimi cinque anni per ben quattro volte la squadra viola è comunque arrivata davanti alle big del nostro campionato, tenendo dietro tre volte la Roma, due la Juventus ed una anche il Milan, con quest'ultima che, non andando in Champions due anni fa, dovette poi vendere Kakà.
Ma Marco dà il meglio di sé nei suoi interventi telefonici quando ricorda la sconfitta del 6 marzo scorso contro la Juventus. La cosa che maggiormente rimprovera a Prandelli e alla Fiorentina è il fatto che quella gara risulta ai suoi occhi sospetta, perché il mister viola non presentò una squadra carica, che infatti chiuse la partita senza un'ammonizione (come se una formazione grintosa la si giudicasse da quanti falli fa all'avversaria), e che fu sconfitta dai bianconeri, poi perdenti su molti campi nella stagione appena chiusa. Di più: Marco sostiene che Prandelli non ha voluto vincere contro la Juventus perché, lo ha detto anche patron Diego, che a fine campionato il mister sarebbe andato ad allenare a Vinovo. Infatti la settimana scorsa ha firmato Del Neri.
Giova ricordare a Marco, e a chi è 'morto' (sportivamente parlando) per quella sconfitta contro l'odiata Juventus, che quel match si giocò tre giorni prima l'incontro che avrebbe potuto cambiare la stagione viola, quello di ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco (a proposito, grazie ancora Inter). Un po' come uscire il sabato con Ugly Betty ed il martedì con Caterina Murino. E' comprensibile che per il tifoso medio della Fiorentina la gara contro la Juventus faccia storia a sé, ma sono finite le stagioni in cui si battevano in campionato i bianconeri e poi si arrivava undicesimi, perché la domenica successiva si veniva sconfitti ad Avellino o a Barletta. Il supporter viola godeva d'estate nello sfottere il collega bianconero per la vittoria in campionato, ma il tifoso della Juventus nel frattempo si godeva gli scudetti, e i tre punti sui gobbi erano quasi uno 'zeru tituli'.
Nel frattempo, domani in Canada si giocherà proprio l'amichevole fra Fiorentina e Juventus, anche se la definizione 'amichevole' ha fatto storcere il naso a chi quando vede bianconero, è come il rosso per il toro. Per la gioia di Marco, e per il provincialismo esasperato di una città che si parla addosso e non cresce mai, un appello ai giocatori della viola: rimediate almeno un'ammonizione. Se sconfitta deve essere, almeno due pedate tiriamogliele. E' proprio vero: Cesare Prandelli come tecnico ed il suo fair play non ce lo meritiamo proprio.