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    Violamania: cambia l’allenatore, cambia il mercato, cosa serve alla Fiorentina di Italiano

    Violamania: cambia l’allenatore, cambia il mercato, cosa serve alla Fiorentina di Italiano

    • Federico Targetti
    A Firenze esiste una curiosa espressione che ben si adatta alle circostanze che la Fiorentina si è trovata ad affrontare: “Si fa come il Nardi, che da presto fece tardi”. Vale a dire che da una situazione di comodo anticipo si passa ad una di affannoso ritardo. Così il nostro Signor Nardi diventa la società viola, che dopo il burrascoso addio di Gattuso ha dovuto affrettarsi e scegliere una nuova guida tecnica per la stagione 2021-2022. La scelta in sé non ha richiesto molto tempo – Italiano era già uno dei profili più graditi prima dell’annuncio di Ringhio, uno dei più celeri nel panorama della nuova Serie A; il problema, semmai, è che nel mentre il tecnico siciliano aveva già rinnovato con lo Spezia.

    FINALMENTE TU – Dopo giorni di snervante attesa, sono arrivate la risoluzione del contratto con gli Aquilotti e la firma di Vincenzo Italiano come nuovo allenatore viola. Una firma che coincide con l’apertura ufficiale della sessione di calciomercato estiva, ma che segue giorni di intensi meeting fra il neo-allenatore e la dirigenza gigliata, composta dal DG Barone, dal DS Pradè e dall’ultimo arrivato, l’ex Boca Burdisso. Non da Giancarlo Antognoni, il cui futuro da dirigente della Fiorentina è appeso ad un filo ancora per qualche giorno. Questi incontri, nella splendida cornice di una villa poco distante dal cantiere per il nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli, sono volti a tracciare le linee guida del mercato, che ha già portato a Firenze l’acquisto più costoso della storia viola (Nico Gonzalez, pagato 23 milioni + 4 di bonus allo Stoccarda), ma che non può certo fermarsi qui.

    TUTTI REGISTI, MA UNO DI PIU’ – Il credo tattico di Italiano è chiaro anche ad un primo sguardo alla sua tesi presentata due anni fa a Coverciano: si parla di 11 registi, tutti costruttori di gioco a prescindere dal ruolo. Va da sé, però, che il giocatore che occupa la zolla davanti alla difesa debba essere un po’ più playmaker degli altri. A Firenze, una figura del genere manca dai tempi del primo Badelj, per non scomodare David Pizarro. Pulgar e Amrabat non hanno le caratteristiche giuste per essere considerati registi, e allora serve un intervento sul mercato. La soluzione più semplice porta il nome di Matteo Ricci, svincolato, la scorsa stagione protagonista con lo Spezia e dunque con Italiano; c’è poi Stefano Sensi, il cui valore di mercato viene affossato da continui problemi fisici e che potrebbe essere raggiungibile attraverso non uno scambio con Dragowski (escluso dalla società nerazzurra), ma un ulteriore sforzo economico. Un’altra pista, attualmente meno surriscaldata, porterebbe in riva all’Arno Niklas Dorsch dal Gent.

    LE ALTRE ESIGENZE – La Fiorentina era stata chiara in sede di preparazione del mercato per Gattuso: servivano un difensore, un centrocampista e due esterni, in attesa di capire chi sarebbe partito. Ad oggi, primo giorno di mercato, la lista della spesa non ha registrato grandi cambiamenti, ma i viola hanno in tasca solo una delle ali necessarie, Gonzalez. Il nome di Mattia Zaccagni del Verona intriga, sebbene non ci risulti per il momento un interesse concreto, né tantomeno movimenti con il suo entourage. I difensori da inserire in rosa potrebbero anche diventare due, nel caso in cui Milenkovic e Pezzella lasciassero entrambi Firenze, mentre il centrocampista da acquistare, come abbiamo appurato, è adesso più un costruttore di gioco da 4-3-3 che un solido tuttofare adatto al 4-2-3-1. Quanto al resto, prima di agire la Fiorentina deve rendersi conto di quali giocatori partiranno e in base a quali offerte: al momento, i terzini titolari sono Biraghi e il rientrante Lirola, ma nessuno dei due, specie il secondo, è certo di rimanere. Nel caso in cui partissero, verrebbero naturalmente rimpiazzati. Stesso discorso per Kouamé e Kokorin, i vice-Vlahovic in avanti. Invece quello delle mezzali, tra Castrovilli, Bonaventura, Amrabat e il neo-acquisto Maleh, sembra il reparto messo meglio.

    AI SALUTI – C’è poi il gruppo dei partenti a parametro zero, quelli a cui non è stato rinnovato il contratto: Caceres, Borja Valero e Ribery. Tre vuoti che, al momento, sono colmati dai rientri di Lirola, Maleh e Sottil dai rispettivi prestiti. Anche se lo spagnolo ex Sassuolo, che interessa anche all’Atalanta, non manca mai di far sapere che desidera solo proseguire con la maglia del Marsiglia. Alla lista della spesa, dunque, potrebbe essere necessario aggiungere un terzino destro, alternativo o meno a Venuti.
     

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