Violamania:| Biglietto pasquale
Sicuramente li avrete accanto a voi tutti i giorni, quelli che la scorsa estate, a calciomercato chiuso, parlando delle prospettive della Fiorentina, vi dicevano sicuri: 'Quest'anno si va in Champions, anzi senza coppe faremo un grande campionato', 'Abbiamo l'allenatore giusto, quello con la grinta che ci è sempre mancata', 'Grande campagna acquisti: abbiamo confermato i campioni che avevamo ed abbiamo anche preso tre rinforzi funzionali'. Padri, amici, fratelli, vicini di casa, colleghi di ufficio, compagni di curva che davano la loro sentenza, certi come oracoli medievali, e insultavano chi la pensava diversamente da loro, spargendo ventate di ottimismo che neanche se la Fiorentina avesse comprato Messi, Cristiano Ronaldo e Schwainsteiger tutti in un'unica campagna acquisti. Il tutto con un bel condimento giornalistico che, unanime, profetizzava una grande stagione. Inutile dire oggi che ad averci visto giusto sono stati quei tifosi, autentici cuori viola, che al contrario di quello che pensavano la scorsa estate in società non avevano rinnovato l'abbonamento non per l'introduzione della tessera del tifoso, ma perché non si fidavano dei vertici viola.
Ho trovato ridicoli e anche un po' patetici gli appelli fatti da qualcuno - giornalisti e pseudo tifosi - a giocare la 'partita della vita', alla vigilia del match contro la Juventus. Qualcuno si era spinto a dire che se la Fiorentina avesse battuto una delle Juventus più tristi e povere tecnicamente della storia del calcio, avrebbe cancellato i momenti bui di questa stagione, a cominciare dalle frasi al vetriolo di alcuni dirigenti verso quei giornalisti e quei tifosi che, fin dalla scorsa estate, provavano a far aprire gli occhi a chi, accecato dall'amore o (più facilmente), interessato solo a curare i propri interessi, non ascoltava ragioni sul valore tecnico di questa squadra. Il calcio però è chiacchiere per sei giorni su sette, poi è il campo che parla. Qualcuno vi ricorderà gli infortuni di quest'anno, qualcun altro cercherà scuse banali, come episodi sfortunati o circostanze sfavorevoli. Altri si attaccheranno agli arbitri e a loro presunti torti verso la Fiorentina. I novanta minuti di ieri invece sono la perfetta sintesi dello squallore generale di questa stagione: una squadra senza gioco, senza idee e senza un minimo d'orgoglio che non solo non ha rimediato neanche un'ammonizione (sarebbe stato almeno sintomo di carattere), ma neanche ha tirato in porta.
Del resto se una mattina ti alzi e scopri che il tuo allenatore dice che l'unico motivo per battere la Juventus è farlo perché sennò i tifosi 'gli rompono le palle', quella dopo il direttore sportivo dice che anche quest'anno la Fiorentina ha vinto lo scudetto... della 'simpatia e determinazione’, e la domenica mattina, quando hai finto di pensare alle sfide con la Juventus di tempo, tutte cuore ed anima, scopri che il proprietario ha detto che il club lui ce l'ha perché è un suo hobby, come puoi pensare tu, giocatore, a dare il 100% in campo? Certo, lo stipendio a fine mese non manca mai, e dovresti avere chi ti dà le giuste motivazioni, tipo i dirigenti presenti tutti i giorni a Firenze, o l'allenatore: quello che molti giocatori hanno fortemente voluto, dopo aver delegittimato - insieme al patron - quell'altro, poco più di un anno fa. A proposito: visto il periodo, parafrasando una richiesta che fece Diego Della Valle a Cesare Prandelli dalle colonne de 'La Gazzetta dello Sport', a nome personale ma anche di tanti cuori viola delusi chiedo al maggiore dei fratelli Tod's di scriverci un biglietto di Pasqua in cui promette che se arrivasse qualcuno a chiedere di rilevare la Fiorentina, anche con meno capacità finanziarie di lui, ma con più passione, possa accettare di vendere. La storia d'amore fra Firenze e i Della Valle è finita da tempo, e oggi tutta questa agonia sportiva, questo progetto vuoto, chi ama davvero la Fiorentina proprio non se la merita.