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    Violamania: bentornato a casa Cesare, risolleva la Fiorentina come non hanno fatto i tuoi predecessori

    Violamania: bentornato a casa Cesare, risolleva la Fiorentina come non hanno fatto i tuoi predecessori

    • Iacopo Nathan
    La Fiorentina riabbraccia, dieci anni dopo, il tecnico che maggiormente ha lasciato il segno nel recente passato, che viene automaticamente associato alla Champions League, e non può che essere Cesare Prandelli. Per coloro che se lo fossero perso, infatti, c’è stato un tempo relativamente recente, in cui la squadra italiana che esprimeva un meraviglioso calcio offensivo, stupendo in campo europeo e nazionale, vincendo in Champions League contro Lione, Liverpool e purtroppo anche Bayern Monaco, era la Fiorentina di Cesare Prandelli. Pare quindi la scelta più logica quella di richiamare il tecnico di Orzinuovi per risollevare l’ennesima stagione grigia.

    IACHINI- L’esperienza di Iachini, perfetto nel salvare la squadra lo scorso anno, doveva finire in estate, senza girarci intorno. La dirigenza aveva scelto Ivan Juric, tecnico del Verona, prima che Commisso decidesse di confermare l’allenatore ex Empoli, lasciando vari punti interrogativi. Iachini non è mai riuscire a trovare il sistema di gioco adatto a valorizzare la rosa, sbagliando spesso ruoli e cambi, finendo nell’occhio del ciclone dopo una serie di prestazioni negative sotto il piano del gioco del carattere, dal pareggia contro lo Spezia, fino alla triste partita contro il Parma. Iachini non era l’allenatore giusto per le ambizioni europee della Fiorentina, e questa sensazione, con il passare dei giorni, è diventata certezza.

    PRANDELLI- Prandelli, quindi, ha un compito arduo adesso, ricucire quello strappo interno alla Fiorentina, unire il gruppo e riuscire a far esprimere ogni calciatore al meglio. Dopo tre allenatori, finalmente, la squadra viola torna alla difesa a 4, con moduli come il 4-3-3 capaci di esaltare le qualità della rosa. A Prandelli non viene chiesta nessuna posizione in campionato specifica, ma solo di fare bene, accompagnare la Fiorentina in un processo di crescita importante, e chissà che in caso di un grande campionato non possa essere lui sulla panchina viola nella prossima stagione.
     

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