Violamania:| Aspettando il 'Santo Patronno'
La battuta che più ferocemente circola per Firenze, dopo l’emissione di due ben comunicati della società viola che avrebbero dovuto metter fine alle voci di Sinisa Mihajlovic come futuro tecnico dell’Inter, è che non si è espresso direttamente sulla vicenda Pantaleo Corvino perché, evidentemente, quando l’anno scorso disse che i tifosi potevano giocare alla Snai la permanenza di Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina, la soffiata l’aveva avuta dall’ex portiere di Cremonese e Benevento Paoloni.
A parte l’umorismo sempre un po’ al veleno del tifoso viola, è molto strano quanto accaduto nell’ultima settimana: se da una parte non si è mai visto un così clamoroso ricompattamento del tifo viola, cosa avvenuta contro un proprio tesserato, Sinisa Mihajlovic, dall’altra l’editoria si è divisa fra chi ha dato per certo il passaggio del tecnico serbo all’Inter - solitamente i giornali non legati in termini di quota azionaria alla famiglia Della Valle - e chi ha escluso a priori questa possibilità. Certo è che, se non bastano comunicati stampa a ripetizione del club viola, vuol dire che per piazza, tifosi e soprattutto stampa, non sei credibile in ciò che dici nella tua veste ufficiale.
Nel frattempo la cosa un po’ ridicola e triste allo stesso tempo è che la programmazione del futuro viola si è bloccata -in attesa che gli altri decidano su un elemento cardine del tuo progetto, l’allenatore -, con conseguenza di zero acquisti a quasi fine giugno, la maggior parte dei tifosi in subbuglio, oltre ad una campagna abbonamenti di cui non si hanno notizie. E pare strano che, chi poco più di un anno fa, per molto meno - fosse anche un colloquio fra Prandelli e la Juventus - fece una lunga intervista ad un giornale di famiglia per chiedere all’attuale ct della Nazionale chiarimenti, oggi, con la possibilità concreta che un altro allenatore vada all’Inter, taccia e si lasci passare il messaggio che è straconfermato. Mi sono ancora una volta richiesto perché la famiglia Della Valle, al netto di un nono posto deludente nel campionato di serie A, che si abbina ad una precoce eliminazione in Tim Cup, ha deciso di confermare anche in vista della prossima stagione Sinisa Mihajlovic.
Un allenatore viene confermato sulla propria panchina, dal proprio club, se ha realizzato almeno uno di questi tre obiettivi: 1)Ha ottenuto il traguardo prefissato in estate, assegnatogli dalla società
2)Ha dato un gioco alla squadra o comunque quest’ultima ha dimostrato profondo attaccamento verso la guida tecnica
3)Esiste un suo viscerale rapporto fra la piazza e la tifoseria.
Certo, esisterebbe anche l’opzione che degli ostacoli possano aver impedito al tecnico di realizzare i succitati obiettivi, ma, al netto di infortuni, fraintendimenti lessicali e ostacoli esterni, Mihajlovic è riuscito ad unire i tifosi viola solo contro di lui, creando una frattura ancora maggiore fra la società che lo ha confermato ed il dodicesimo uomo che va al ‘Franchi’, eclissatosi in termini di abbonamenti e di interesse intorno alle vicende gigliate. E allora quando ripenso che, nella sua conferenza stampa di quasi due settimane fa Andrea Della Valle ha ripetuto per ben tredici volte che, se la politica di questa proprietà non piace alla piazza, i proprietari del marchio Tod’s sono pronti a restituire il titolo sportivo nelle mani del sindaco di Firenze, vuoi vedere che tutte queste mosse anti popolari sono create ad arte per suscitare una reazione da parte dei tifosi che, qualora contestassero, creerebbero i presupposti per i vertici della Fiorentina, per andarsene? Dietrologia? Puo’ darsi. Sta difatto che un’altra conferma è inspiegabile al momento nel mondo viola: quella di Pantaleo Corvino. Ho già spiegato in passato i motivi che mi inducono a pensare che il ds gigliato pensi più all’interesse proprio che a quello collettivo della causa Fiorentina.
Casualmente il tanto famigerato contratto in scadenza giugno 2012 non è ancora stato rinnovato ed altrettanto casualmente sono state rese pubbliche le cifre di quanto proprio Corvino debba rientrare in termini di monte ingaggi. Come esporre il ds al vento delle proprie responsabilità, evidentemente perché si vuole creare la duplice ipotesi: se Corvino fa bene questo mercato e ripara agli errori commessi almeno nell’ultimo anno e mezzo, riduce i costi di gestione, e la società è meglio vendibile; altrimenti anche il ds viola saluterà Firenze per non aver saputo adempire al ‘diktat’ societario. Giusto in tempo per portare il suo contratto a termine, e poi, comunque, i Della Valle diranno ‘ciao’ a Firenze. Domani sera è la festa del santo patrono a Firenze. Corvino, spesso preso in giro per la sua pronuncia in pugliese di questo sostantivo -il ds viola dice ‘patronno’, suscitando l’ilarità di molti - chissà quale desiderio esprimerà guardando i fuochi alzarsi da Ponte Vecchio pensando al suo patronno attuale, San Andrea Della Valle.