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    Violamania: ancora poco gioco, ma un carattere infinito e un fenomeno in porta. È nata la Fiorentina?

    Violamania: ancora poco gioco, ma un carattere infinito e un fenomeno in porta. È nata la Fiorentina?

    • Filippo Caroli
     C’è un verbo specifico a Firenze che designa chi, in ogni situazione e indipendentemente dalle circostanze, ha di che lamentarsi anche quando non ce ne sarebbe bisogno: bubare. Ecco, nonostante in riva all’Arno quest’estate fosse arrivato un portiere che nel corso della carriera ha raggiunto livelli clamorosi, da una certa parte dell’ambiente viola si è sentito un gran bubare a proposito di David De Gea. Ieri lo spagnolo ha convinto decisamente tutti e ha ricordato, dopo un anno passato dietro le quinte, perché era il portiere più pagato al mondo. Terracciano si è dimostrato negli anni un portiere di sicura affidabilità. Ma quando davanti si ha un autentico fenomeno capace di parare due rigori, tirati pure bene, in una sola partita, ci si toglie il cappello e ci si fa giustamente da parte.
     
    SENZA PAURA – A tre mesi dall’arrivo sulla panchina della Fiorentina di Raffaele Palladino, la Fiorentina gioca la sua miglior partita stagionale. Lo fa contro un avversario difficilissimo (ma che ha Firenze ha sempre sofferto) e in un momento delicato in cui spifferi raccontavano di un allenatore non più così saldo sulla panchina. Se vogliamo, il grande merito di Raffaele Palladino è stato proprio questo: continuare a credere nel suo lavoro e, conscio che la squadra fosse ancora alla ricerca di sé stessa, non temere di sperimentare nuovi schemi tattici così come successo ieri sera, con la Fiorentina schierata in un inedito 4-4-2.

    HABEMUS SQUADRA? – Per la verità, i viola hanno mostrato ancora diverse lacune sotto il punto di vista del gioco (tema fondamentale da inizio stagione). Lacune che però sono state brillantemente coperte da un carattere encomiabile messo in mostra da tutti gli effettivi. E in questo senso il simbolo è quel Moise Kean che, nonostante un rigore sbagliato ed uno procurato non si è perso d’animo e col coltello fra i denti ha continuato a lottare fino al triplice fischio. Che quella di ieri sia stata la partita della svolta? Che, un po’ in ritardo, sia nata la Fiorentina di Palladino? Quel che è certo è che il tecnico ex Monza deve ripartire da qui, e finalmente si va alla sosta con un po’ di ossigeno in più.
     

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