Violamania: Addio Jojo, benvenuto Pepito
Ci sono molti modi per chiudere una storia d'amore. Quella fra la Fiorentina e Stevan Jovetic potrebbe finire in maniera piu' dignitosa di come sta in realtà si sta concludendo, e le 'colpe' di questa vicenda che tutti già un anno fa di questi tempi 'annusavano', non vanno certi addebitati al club gigliato. Il presidente onorario Andrea Della Valle, come aveva fatto il fratello sette anni fa con Luca Toni, ha compiuto ad inizio agosto 2012 un piccolo-grande 'miracolo': trattenere il suo 'top player', lusingato dalle multimilionarie offerte di ingaggio, soprattutto marcate di bianconero. Una e vera opera di persuasione dialettica fatta dall'azionista di riferimento in quel di Moena, sede del ritiro gigliato, che mando' su tutte le furie l'agente del giocatore montenegrino, che in cambio della mancata cessione di Jo-Jo obbligo' i dirigenti viola a cedere un altro suo assisito, Matija Nastasic, per acquisire almeno un'altra commissione, dopo quella presa per la partenza di Valon Behrami. E' stato giusto in un progetto di ripartenza voler ripartire dal proprio giocatore piu' forte, ma nessuno si sarebbe aspettato una stagione così deludente da parte dell'ex capitano del Partizan Belgrado.
Al netto dell'infortunio patito nella parte conclusiva dello scorso autunno, anche gestito non al meglio da parte dello staff medico della Fiorentina, per ammissione stessa del tecnico gigliato Vincenzo Montella, Stevan Jovetic ha 'smesso' di giocare da quasi tre mesi. Il suo ultimo gol è datato ad inizio marzo scorso, contro la Lazio, il dodicesimo personale, seguito da una serie di prestazioni fra il deludente e l'indecoroso. Ci si aspettava che nelle partite chiave dell'annata, dai 90' con il Milan, a quelli ancora piu' importanti con la Roma, il numero 8 viola potessi tornare a brillare, come nelle notti che hanno fatto innamorare la gente di Firenze del ragazzo di Pogdorica: dalla doppietta al Liverpool in una notte di Champions, alla rete contro lo Sporting Lisbona in un preliminare dell'ex coppa dei Campionati. Purtroppo Jovetic negli ultimi 12 mesi è stato l'ombra di sé stesso: un po' per una serie di 'acciacchi' fisici mai curati definitivamente in maniera adeguata, un po' perchè il ragazzo che assomigliava nella capigliatura a Brian May sembra avvolto da una cappa di negatività che lo ha colpito, evidentemente per una sorta di 'lavaggio di cervello' del suo agente. Vi ricordate facilmente l'ultima bella giocata del talento ex jugoslavo in maglia Fiorentina? Eppure la gente lo ha amato, lo staff tecnico, con Montella in testa, lo hanno sempre sostenuto, la società lo ha pagato profumatamente e difeso sempre davanti anche alla piu'piccola critica.
Jovetic contro il Palermo ha giocato la sua ultima partita allo stadio 'Franchi' di Firenze, chiudendo un'avventura durata cinque anni, e fatta di troppe voci, molti stop e una china discendente in termini di gol realizzati. Fra meno di una settimana il giocatore si ritroverà di fronte al patron Andrea Della Valle e gli fara' capire, senza tanti giri di parole, che lui se ne vuole andare, preferendo una sua cessione in un club italiano, che significa Juventus. A questo punto il vertice della Fiorentina ha due strade: da 'buon padre' di famiglia accontentare il 'suo' Jojo, prendendo dal club bianconero anche qualche contropartita tecnica, oppure ascoltare il 'cuore' dei suoi tifosi, e forzando la mano, 'pregare' Fali Ramadani di cercare un club estero, magari inglese, in cui far giocare la prossima stagione l'assistito che gli sta piu' economicamente a cuore. Fossimo nel minore dei fratelli Tod's faremmo un bel 'pacchetto', cessione nelle prossime settimane di Adem Ljajic, anche quest'ultimo assisito dal procuratore di origine albanese, ma che ha residenza a Berlino, visto che tanto il giocatore di Novi Sad rimarrebbe, a prescindere dal rinnovo per 'solo' un altro anno,e ripartenza totale su tutti i fronti. Jovetic infatti ha dimostrato che, anche se è triste constatarlo, i giocatori di certe etnie hanno un cuore 'zingaro', e se sei assistito da un procuratore senza scrupoli, non vale la pena sceglierli, a prescindere dalla loro forza. La Fiorentina potrebbe salutare contemperaneamente Jovetic e Ljajic, investire completamente dagli incassi ottenuti,e ripartire da Giuseppe Rossi. Quest'ultimo porta con sé solo dubbi sul suo pieno recupero fisico, ma è garanzia di professionalità e correttezza. In poco tempo 'Pepito', con altri acquisti di qualità, potrebbe far dimenticare presto il mondo balcanico di una viola che fu, in una situazione che oggi pone i gigliati in un'invidiabile posizione di prestigio e sete di vittoria. Chi lascia Firenze oggi potrebbe pentirsene amaramente, dal punto affettivo e tecnico, a prescindere da quanto guadagnera' nei prossimi mesi.