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Violamania: addio Europa, è solo colpa nostra. Diciamo grazie a questi ragazzi!
È stato bello sperarci, devo essere sincero. La rimonta europea era un sogno dal quale nessuno si sarebbe mai voluto svegliare. Anzi, così pregna di significato, tutti volevamo che andasse in porto. Invece no, ed è solo colpa nostra. Del pareggio tra Atalanta e Milan parleremo dopo. Anzi, parliamone ora e chiudiamo l’argomento: è avvenuto, sul campo, e non voglio pensare al ‘biscotto’. E comunque vi chiedo: voi cosa avreste fatto? Detto ciò, la qualificazione l’abbiamo sprecata con le nostre mani, le stesse che l’avevano rimessa in discussione in modo incredibile.
Un cammino entusiasmante, composto da vittorie memorabili, come quelle contro Napoli e Roma, e rimonte, vedi Genoa, oltre al filotto di sei trionfi consecutivi che aveva dato la spinta per provarci. Non solo, perché di contro ci sono i punti persi nel pareggio con la SPAL e nelle sconfitte contro Sassuolo e Cagliari. Senza parlare, guardando a ritroso, della batosta subita dall’Hellas Verona. Tutte amarezze, eccetto quella con i neroverdi, maturate a domicilio. Un fattore su cui riflettere.
Questa squadra merita un applauso, fino in fondo. Siamo stati tutti protagonisti di mesi strani, sicuramente quello che è accaduto ha donato forza e ricompattato l’ambiente. Bisogna ripartire da qui, capire veramente qual è la Fiorentina. Comprendere da dove ripartire, da chi ripartire. Parlare del passato, dell’ultimo periodo, deve essere un ricordo maturo da portarsi dietro e dentro. Il campo ha fermato la rimonta: ma ripeto, è solo colpa nostra. Siamo stati gli artefici del nostro destino, nel rimetterci in corsa e nel precluderci le possibilità di concludere in modo positivo la nostra ambizione.
Peccato per la scenata finale contro il Cagliari, per il calcione di Veretout a Pedro e per la rissa. Era il giorno del ricordo di Davide, non è stato un bell’esempio. Ha ragione il mister. Ci sono giocatori inadatti per questo campionato, spero vengano fatte valutazioni tecniche in estate. Il gruppo andrà smantellato, in parte, purtroppo. Le riserve, però, non sono all’altezza, e anche i titolari necessitano di qualche accorgimento.
Adesso a San Siro andiamo per la gloria. L’aritmetica non ha ancora chiuso le velleità europee, servirebbe un miracolo e non vogliamo stare a ragionare su eventi impensabili, tipo un 5-0 contro il Milan e la contemporanea sconfitta dell’Atalanta per 3-0 a Cagliari. Sarebbe stato bello giocare in contemporeanea, ieri: così non è stato, pazienza. Dunque, tutto finito. Che sia l’anticamera del futuro, magari per vedere qualche ragazzo. E ce ne sono di meritevoli, ce ne sono.
Grazie ragazzi, è stato un sogno vedervi reagire in quel modo, ci avete reso orgogliosi.
Un cammino entusiasmante, composto da vittorie memorabili, come quelle contro Napoli e Roma, e rimonte, vedi Genoa, oltre al filotto di sei trionfi consecutivi che aveva dato la spinta per provarci. Non solo, perché di contro ci sono i punti persi nel pareggio con la SPAL e nelle sconfitte contro Sassuolo e Cagliari. Senza parlare, guardando a ritroso, della batosta subita dall’Hellas Verona. Tutte amarezze, eccetto quella con i neroverdi, maturate a domicilio. Un fattore su cui riflettere.
Questa squadra merita un applauso, fino in fondo. Siamo stati tutti protagonisti di mesi strani, sicuramente quello che è accaduto ha donato forza e ricompattato l’ambiente. Bisogna ripartire da qui, capire veramente qual è la Fiorentina. Comprendere da dove ripartire, da chi ripartire. Parlare del passato, dell’ultimo periodo, deve essere un ricordo maturo da portarsi dietro e dentro. Il campo ha fermato la rimonta: ma ripeto, è solo colpa nostra. Siamo stati gli artefici del nostro destino, nel rimetterci in corsa e nel precluderci le possibilità di concludere in modo positivo la nostra ambizione.
Peccato per la scenata finale contro il Cagliari, per il calcione di Veretout a Pedro e per la rissa. Era il giorno del ricordo di Davide, non è stato un bell’esempio. Ha ragione il mister. Ci sono giocatori inadatti per questo campionato, spero vengano fatte valutazioni tecniche in estate. Il gruppo andrà smantellato, in parte, purtroppo. Le riserve, però, non sono all’altezza, e anche i titolari necessitano di qualche accorgimento.
Adesso a San Siro andiamo per la gloria. L’aritmetica non ha ancora chiuso le velleità europee, servirebbe un miracolo e non vogliamo stare a ragionare su eventi impensabili, tipo un 5-0 contro il Milan e la contemporanea sconfitta dell’Atalanta per 3-0 a Cagliari. Sarebbe stato bello giocare in contemporeanea, ieri: così non è stato, pazienza. Dunque, tutto finito. Che sia l’anticamera del futuro, magari per vedere qualche ragazzo. E ce ne sono di meritevoli, ce ne sono.
Grazie ragazzi, è stato un sogno vedervi reagire in quel modo, ci avete reso orgogliosi.