Violamania:| Dieci punti in due giorni
C'è un solo grande sconfitto in casa Fiorentina nel week end che è appena passato, ed è quel dirigente che ha deciso, bontà sua, evidentemente con l'assenso dei vertici della proprietà, di impedire l'accesso a fotografi e operatori televisivi delle emittenti locali nel nuovo mini centro sportivo inaugurato sabato scorso. Il diritto all'informazione per tutte le persone che ne hanno i requisiti è sacro ed inviolabile, e quando la Fiorentina capirà che con certe azioni non penalizza tanto i media quanto principalmente se stessa, sarà sempre troppo tardi. Per il resto una 'due giorni' perfetta o quasi, quella in casa viola, con il patron che è tornato al centro della scena, riprendendosi l'azienda calcistica di sua proprietà, che se vissuta di più e più direttamente anche nel resto dell'anno non potrà che ricavarne dei benefici in classifica. Proprio guardando a quest'ultima: non vi fate ingannare da chi assegna alla squadra di Sinisa Mihajlovic solo tre punti perché in realtà, con il completamento del mini centro sportivo - un'opera di straordinaria qualità -, la società ha consentito di assegnare alla squadra 'sei-sette punti' in più a stagione, come ebbe a dire l'attuale c.t. della Nazionale Cesare Prandelli, che ne caldeggiò la realizzazione. Dunque i viola hanno conquistato dieci punti in due giorni. Bello che proprio l'ex allenatore viola e Diego Della Valle siano tornati a parlarsi: se anche il maggiore dei fratelli Tod's risolve i suoi conti in sospeso, anche l'ambiente - che ha bisogno di ritrovare entusiasmo - non può che trarne vantaggio.
Forse non è un caso che Alberto Gilardino abbia segnato il suo primo gol stagione sotto la 'Ferrovia'. L'attaccante biellese non lo sa, ma un tempo quel settore era quasi esaurito, mentre la 'Fiesole' era una zona del 'Franchi' dove c'erano persone che rinnovavano il proprio abbonamento anche 'da morti', pur di non far perdere il diritto di prelazione ai figli. Questo buon inizio, non ancora nel gioco ma nei tanti segnali positivi, era quello che serviva per dare continuità agli eventi verificatisi da fine agosto in poi: dal mercato che non ha portato alla smobilitazione, passando per una proprietà più presente e viva nelle decisioni. E' stato bello riabbracciare Jovetic, capire quanto sia mancato nella passata stagione, e vederlo con la fascia dal 20' del secondo tempo è il sogno della Fiorentina che sarà; scoprire che Pasqual, leader a sinistra durato più di qualsiasi segretario del PD, è un giocatore in fase ascendente costante, e che la panchina viola ha risorse talmente importanti da permettersi Babacar, Ljajic e soprattutto Vargas in tribuna.
E' stato bello capire che Riccardo Montolivo fa ancora parte della Fiorentina perché il centrocampista di Caravaggio non è un fenomeno ma un giocatore importante per una realtà come quella viola. Un giocatore che i compagni riconoscono ancora come leader, e che la società vorrebbe valorizzare, dopo una gestione sbagliata, fatta di tante parole, perdite di tempo e veleni. Dopo aver sottolineato che sono stati i vertici del club ad aver sottoposto nuovamente il rinnovo contrattuale al numero 18 viola, quando il direttore sportivo è a 800 chilometri di distanza - il futuro in Fiorentina di Corvino si deciderà nel mercato di gennaio, dopo che in estate ha rimandato la risoluzione di diverse situazioni -, speriamo che Montolivo dia una risposta chiara e, rispettando qualsiasi decisione egli prenderà, di conseguenza i dirigenti viola decidano cosa farne qualora il giocatore decidesse di non rinnovare. Titolare, perché ad esempio per Mihajlovic è insostituibile, oppure tribuna ma senza 'accanimento' alla Lotito, tipo allenamenti solitari che saprebbero di mobbing. E' importante il rinnovo dell'ex capitano, come quello di Jovetic, perché la Fiorentina che deve ricostruirsi il futuro, dopo aver messo il sigillo del mini centro sportivo, con due giocatori importanti loro permetterebbe ai tifosi di tornare a sognare davvero.