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Vinicius segna al Mestalla ed esulta col pugno chiuso: come Carlos e Smith a Messico '68, i motivi del gesto
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IL PRECEDENTE A VALENCIA - Un gesto contro il razzismo, di cui lo stesso attaccante del Real Madrid è stato vittima in diverse occasioni, tra le quali spicca anche un episodio proprio in questo stadio. Era il 22 maggio 2023 e si giocava proprio Valencia-Real Madrid: nel finale del match Vinicius si infuria e si rivolge ai tifosi avversari accusandoli di insulti razzisti. Il gioco viene interrotto e il brasiliano si rifiuta inizialmente di continuare a giocare in senso di protesta contro le offese ricevute. Dopo un po' il gioco riprende, ma il clima è teso e Vinicius viene espulso in seguito a un intervento scomposto, uscendo in maniera polemica e provocando i tifosi. Un episodio che aveva fatto scalpore e aveva contribuito a mettere in evidenza i gravi episodi di razzismo che purtroppo spesso avvengono negli stadi.
IL GESTO DI CARLOS E SMITH - Ora, un anno dopo, Vinicius torna al Mestalla e lo fa segnando due gol che sanno di rivincita sportiva, proprio nel giorno in cui registra la sua presenza numero 250 in maglia Real. E infatti il gesto del pugno al cielo è emblematico e richiama un momento storico della lotta al razzismo nello sport. Il riferimento è quello delle Olimpiadi di Messico '68, dove i due atleti afroamericani John Carlos e Tommie Smith salirono sul podio raccogliendo rispettivamente il bronzo e l'oro nei 200 metri piani. Alla premiazione, mentre l'inno degli Stati Uniti risuonava a Città del Messico, i due velocisti alzarono i pugni al cielo abbassando lo sguardo, proprio come Vinicius, in segno di rivolta contro il pesante razzismo che in quegli anni attanagliava gli Stati Uniti.