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Vinicius da Pallone d'Oro, ora è lui il Real Madrid. Mbappé è avvisato
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Back to back per l'attaccante brasiliano classe 2000, man of the match UEFA all'andata con la sua doppietta e al ritorno. Non ha segnato questa volta, ma ha lasciato un marchio pesantissimo sulla partita vincendo la lunga guerra di logoramento con Manuel Neuer, portato a un errore clamoroso dopo 88 minuti pressoché perfetti da parte del portiere tedesco. 'Imprendibile', 'incontenibile', 'inarrestabile'. Gli aggettivi si sprecano, tanti modi per raccontare una sola realtà: questo Vini è da Pallone d'Oro, in meno di quattro anni ha ribaltato la storia.
DA 'NON DATEGLI LA PALLA' A PERNO DEL GIOCO - Vi ricordate cosa diceva di lui Karim Benzema nella pancia del Borussia-Park? Con il Real di Zinedine Zidane sotto 2-0 in casa del Borussia Monchengladbach, l'allora bomber dei blancos se la prende con Vinicius e, parlando con Ferland Mendy, fa una richiesta molto dura: "Non passategli la palla. Giuro sulla vita di mia madre che sta giocando contro di noi".
Sono passati quasi quattro anni da quella partita e il mondo si è ribaltato. Da 'non passategli la palla' a 'datela sempre a lui'. Perché la manovra offensiva della squadra di Carlo Ancelotti è varia e imprevedibile, ma la maggior parte delle azioni pericolose passa dai piedi di Vini. La partita con il Bayern è l'ultimo esempio: dribbla, crea la superiorità numerica, calcia, serve i compagni o apre spazi per loro. Tutto ruota attorno a lui e a suon di prestazioni ha rilanciato la sua candidatura per il premio più ambito da ogni calciatore: il Pallone d'Oro.
NUMERI DA PALLONE D'ORO: SFIDA CON BELLINGHAM - Il brasiliano e il suo compagno di squadra Jude Bellingham sono tra i candidati più quotati per la vittoria finale. Carlo Ancelotti non sa scegliere tra i due: "A chi lo darei? A entrambi". E guardando i numeri è facile capire le sue difficoltà: 21 gol e 11 assist in 36 partite Vinicius, 22 e 10 in 39 partite per Bellingham. Numeri analoghi, ma a spingere la candidatura di Vini c'è qualcosa in più: il finale di stagione in crescendo.
Sia chiaro, l'inglese ex Borussia Dortmund ha dimostrato con costanza durante l'anno di saper essere un fattore nei momenti che contano: decidere due Clasicos con il Barcellona alla prima stagione con il Real Madrid non è cosa da tutti. Quello che però lascia riflettere è il suo cammino in Champions: devastante nella fase a gironi con 4 gol e 3 assist in 5 partite, un solo assist in quella a eliminazione diretta e le prove non del tutto convincenti nei doppi confronti con Manchester City ai quarti e Bayern Monaco in semifinale. Quattro partite nelle quali invece Vinicius ha fornito prestazioni molto convincenti (due assist contro il City), monumentali guardando le due contro i bavaresi.
MBAPPE' E' AVVISATO - C'è ancora tanta strada fino al Pallone d'Oro, di mezzo ci sono una finale di Champions e un Europeo che possono stravolgere le carte in tavola o dare occasioni anche suggestive a Bellingham, che potrà affrontare la sua ex squadra, il Borussia Dortmund, nell'ultimo atto tra le mura amiche di Wembley, prima di concentrarsi su EURO 2024 con l'Inghilterra. Vini però lancia segnali forti, oggi il Real Madrid è lui ed è un messaggio anche per chi la camiseta blanca si appresta a indossarla. Kylian Mbappé è ritenuto dai più il più forte giocatore al mondo e i 43 gol e 10 assist in 46 presenze stagionali sono una prova di forza notevole, ma il brasiliano non ha alcuna intenzione di cedere con facilità al francese classe 1998 lo scettro di 're' in squadra. Mbappé dovrà inserirsi nei meccanismi dell'attacco merengue, prendendo probabilmente il posto a un Rodrygo comunque strepitoso nelle ultime stagioni, e calarsi nel nuovo ruolo di 9, cambiando anche numero di maglia perché la 7, la sua 7, è saldamente nelle mani dell'ex Flamengo. Starà ad Ancelotti rendere possibile la convivenza, un bel 'problema' di abbondanza che tutti gli allenatori vorrebbero avere.
Ora Bellingham e presto Mbappé, la competizione interna non spaventa Vinicius: ha tutto per il Pallone d'Oro.
@Albri_Fede90