Vince a Maiorca ed è 4° nella Liga: Inter attenta, il Getafe è davvero un piccolo Atletico Madrid
La definizione più efficace del Getafe è scorbutico, con gli aculei come un riccio di mare, non sai come prenderlo e se lo pesti, ti gonfia. Stavolta è stato il Maiorca a farsi male di fronte alla prossima avversaria dell’Inter, perdendo in casa una partita che, in caso di vittoria, le avrebbe fatto fare un salto verso la salvezza. Invece i tre punti sono andati alla squadra di Bordalas, con un secondo tempo più convincente dei primi poverissimi (di gioco) 45 minuti. Il Getafe ha scavalcato l’Atletico Madrid (fermato sull’1-1 a Barcellona dall’Espanyol) e si è ripreso il 4° posto nella Liga, a un solo punto di distacco dal Siviglia, prossimo avversario della Roma in Europa League.
UN MINI ATLETICO. A Bordalas non piacciono granché gli accostamenti della sua squadra all’Atletico Madrid, ma è innegabile che in campo, per atteggiamento, comportamento e aggressività, lo ricordi da vicino. Il Getafe è un Atletico Madrid senza i giocatori dell’Atletico Madrid, anche se dirlo adesso, dopo il recente sorpasso in classifica, farà un po’ sorridere. Ma è così. Nella squadra di Bordalas c’è pochissimo talento e tantissimo lavoro, poca tecnica e tanta fatica.
SENZA GIOCO. Primo tempo privo, o quasi, di calcio. Questo era dovuto alla pochezza tecnica del Maiorca e al non eccelso livello del Getafe. Zero tiri verso la porta della squadra di casa, una sola occasione (nemmeno clamorosa) della prossima avversaria europea dell’Inter. Il Getafe ha confermato anche in questa partita quanto si sa sul suo conto: squadra compatta, aggressiva, arcigna, dura, fallosa (12 falli al 45' e saranno il doppio al 90', perfino oltre la media di 19 a partita che ne fa la squadra più fallosa della Liga), difficile da superare, con una difesa votata più a spazzare che a lanciare. Non ha un vero costruttore di gioco, i due centrocampisti centrali, Maksimovic e Arambarri (gran recuperatore di palloni), servono soprattutto a proteggere la difesa. Nel primo tempo, solo una volta l’uruguayano Arambarri ha accompagnato l’azione d’attacco della sua squadra, arrivando in area da solo e colpendo la palla al volo su cross di Olivera: tiro alto, ma è stata l’unica possibilità di segnare per la formazione di Madrid. Sono rari questi inserimenti ma, come vedremo in occasione del gol, sono efficacissimi.
OK A SINISTRA OLIVERA-KENEDY. Rispetto alla gara con l’Ajax, Bordalas ha dovuto rinunciare a uno dei suoi pezzi migliori, l’esterno Cucurella (preso in prestito dal Barcellona) per squalifica. Gli altri cambi erano Etebo per Nyom e Angel Rodriguez, il capocannoniere del Getafe, al posto di Deyverson. Il meglio del Getafe si è visto sulla sinistra con la buona intesa fra la coppia sudamericana Olivera-Kenedy. Ma come gioco, come sviluppo della manovra, come fantasia e creatività eravamo vicini allo zero. Solo sull’altro fronte, quello del Maiorca, si è notato un po’ di talento nel giapponesino Takefuso Kubo, un esterno di 18 anni dotato di una buona tecnica in velocità.
CRESCIUTO NELLA RIPRESA. L’inconsistenza del Maiorca era tale che il Getafe ha deciso già a inizio ripresa di affrettare i tempi e di aumentare il ritmo. Il pareggio di poche ore prima dell’Atletico offriva ai madrileni la grande chance di riagganciare il 4° posto. Alla squadra di Bordalas è stato sufficiente alzare la linea dei suoi centrocampisti per arrivare al gol, annunciato da due buone occasioni di Etebo, sulla seconda è stata decisiva la pronta deviazione di Reina. Il pericolo nasceva sempre da sinistra, con i cross dell’uruguayano Olivera Miramontes e quelli, ancora più precisi, del brasiliano Kenedy, proprio come è successo per la rete della vittoria: cambio gioco di Angel Rodriguez (unico gesto davvero apprezzabile della sua gara) con palla a sinistra per Kenedy che ha crossato al centro dell’area dove Maksimovic, libero da ogni marcatura come lo era stato Arambarri nel primo tempo, ha colpito di testa e battuto Reina. Il Maiorca è sparito di scena per rientrarci con un inutile e inefficace assalto finale, mentre il Getafe al 5' di recupero ha avuto la palla del 2-0 con Mata (paratona di Reina). Tanto per chiarire lo stile di gioco degli avversari dell’Inter basta ricordare, oltre ai 24 falli, i 5 ammoniti. Uno di questi, il basco Etxeita, ha preso il giallo per una tacchettata (forse involontaria...) sul sopracciglio di Cucho Hernandez.
Maiorca-Getafe 0-1
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MAIORCA (4-4-2): Reina 7; Pozo 5,5 Valient 6 Raillo 5, 5Lumor; Takefuso Kubo Salva Sevilla 5,5 (11' st Chavarria 5) Baba 5 (31' st Febas 5,5) Dani Rodriguez 5; Lago Junior 5 Cucho Hernandez 5 (27' st Prats 5). Allenatore: Moreno 5
GETAFE (4-4-2): Soria 6; Damian Suarez 6 Djené 6 Etxeita 6 Olivera Miramontes 6,5; Etebo 6,5 (45' st Timor) sv Arambarri 6,5 Maksimovic 6,5 Kenedy 6,5 (32' st Ndiaye) sv; Angel Rodriguez 6 (25' st Deyverson) 6 Mata 5,5. Allenatore: Bordalas 6
ARBITRO: Melero Lopez 6
MARCATORI: 22' st Maksimovic (G) ESPULSI: 46' st Salva Sevilla (M) dalla panchina per doppia ammonizione, entrambe per proteste
AMMONITI: 30' pt Angel Rodriguez (G), 14' st Etxeita (G), 33' st Chavarria (M) e 35' st Deyverson (G) per gioco falloso, 36' st Etebo (G) e Olivera Miramontes (G) per comportamento non regolamentare.