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Villar arrestato: ecco tutte le accuse al monarca del calcio spagnolo
L'inchiesta interna alla RFEF e quella istruita dal Consejo Superior de Deportes finirono in un nulla di fatto. L'altro personaggio vicino (vicinissimo) a Villar è il figlio Gorka, avvocato dello sport che fino all'anno scorso è stato chiacchieratissimo segretario generale della Conmebol, la confederazione calcistica sudamericana il cui sistema di potere è stato messo a nudo nel 2015 dall'inchiesta sulla Fifa condotta da FBI e magistratura svizzera. Villar figlio ha lasciato nel 2016 l'incarico detenuto nella Conmebol, un giorno prima che il padre si candidasse alla presidenza dell'Uefa. E in quell'occasione non mancò chi denunciasse i metodi intimidatori usati dal signor Gorka nel governo del calcio sudamericano. Adesso padre e figlio sono accusati di avere percepito commissioni illegali per l'organizzazione di alcune partite amichevoli giocate dalla nazionale spagnola. E che di questi tempi il business delle amichevoli disputate dalle grandi nazionali sia un campo di grande opacità, era cosa abbastanza scontata. Mancava però il caso di un presidente federale che percepisse commissioni per le gare giocate dalla nazionale posta sotto la sua azione di governo, e le intascasse attraverso una società del figlio. Adesso la lacuna è stata colmata.
Con la caduta di Villar viene spazzato via uno dei più longevi monarchi feudali del calcio mondiale. Nato a Bilbao nel 1950, x calciatore dell'Athletic Bilbao e della nazionale spagnola, Villar è presidente della RFEF dal 1988, vicepresidente Uefa dal 1992 e vicepresidente Fifa dal 2002. È stato anche presidente ad interim dell'Uefa per quasi un anno (da ottobre 2015 a settembre 2016), in sostituzione di Michel Platini, dopo che il francese è stato travolto anch'egli dallo scandalo Fifa. Di Platini il dirigente spagnolo era un uomo di fiducia come lo è stato l'attuale presidente della Fifa, Gianni Infantino. Il che testimonia quanto inavveduto fosse l'ex fuoriclasse banconero nello scegliersi i fedelissimi. A ogni modo, durante il breve interregno da presidente Uefa, Villar ha trovato il tempo per subire una multa da 25 mila franchi svizzeri e un'ammonizione dal Comitato Etico Fifa, per non avere dato collaborazione all'inchiesta indipendente sull'assegnazione alla Russia dei Mondiali 2018. Nemmeno due mesi fa è stato rieletto per svolgere l'ottavo mandato consecutivo da presidente della RFEF. Era l'unico candidato. A nulla erano valsi gli sforzi di opporgli un concorrente credibile effettuati dal presidente della Liga, Javier Tebas Medrano. Che è un nostalgico del franchismo nonché grande sostenitore del ruolo che i fondo d'investimento possono avere nel mercato dei calciatori. Tebas è un nemico storico di Villar, e fu proprio da una sua denuncia che nel 2002 prese avvio l'inchiesta da cui furono toccati il presidente federale e il suo caro amico Juan Padrón.
Ma non si creda che Tebas sia un modello di virtù. Si trova al centro di un gigantesco conflitto d'interessi, e stando a una notizia rivelata il mese scorso da El Confidencial sarebbe indagato da Hacienda (il ministero delle Finanze spagnolo) per una presunta frode fiscale. Giusto per dire quale sia il livello dei dirigenti sportivi spagnoli.
Tornando a Villar, concludo con un'annotazione personale. A aprile 2016 me lo ritrovai accanto a Lisbona, in occasione del congresso annuale The Future of Football organizzato dallo Sporting Clube de Portugal presso lo stadio Alvalade. Eravamo entrambi speaker, anche se non nello stesso panel. Da presidente Uefa in carica Villar arrivò in ritardo, fece un discorso improvvisato che nulla aveva a che vedere col tema assegnato, e tenne un atteggiamento gigionesco verso la platea come se quella dovesse essere onorata d'ascoltarne il verbo. In particolare, si rivolse a un tizio che poco prima era stato presentato come rappresentante della Croce Rossa portoghese. A costui, Villar disse paternalisticamente che la Croce Rossa è un'istituzione meritoria, col tono del potente che dà una carezzina alle organizzazioni impegnate nel sociale. Non sapeva che quel signore lì, trattato come un notabilotto di provincia, era Pedro Santana Lopes. Ex primo ministro portoghese fra il 2004 e il 2005. Questo è Ángel María Villar Lloma, l'uomo a cui per troppo tempo è stato consentito d'essere un intoccabile.
@pippoevai