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Vietato esagerare: come cambia il ruolo dei telecronisti ai tempi del coronavirus
Sabattier dice di sé che ama adeguarsi al ritmo del gioco. Dunque, in condizioni normali, le fasi di gioco concitate lo portano a elevare il tono e la velocità del parlato. Ma ciò, nel commentare una partita che si gioca davanti a spalti vuoti e in un'atmosfera da acquario, rischia di essere dissonante. Addirittura “ridicolo”, come egli stesso ammette. Dunque serve sintonizzarsi su un clima della partita completamente diverso. Reso tale non tanto dal mero fatto che si giochi a porte chiuse, quanto dalla circostanza che almeno per un po' il regime delle porte chiuse sarà la norma e non l'eccezione. Va aggiunto che c'è un motivo per il quale si giunge a questo regime delle porte chiuse, e si tratta di un motivo molto grave. Dunque un insieme di fattori tali da mutare l'atmosfera da festa che in condizioni normali circonda la partita di calcio.
Di questa ristrutturazione delle condizioni ambientali, con cui la telecronaca deve misurarsi, prende coscienza Sabattier. A suo giudizio la soluzione principale per affrontare l'inedita sfida passa per una maggiore sobrietà di tono. Quindi vengono una diversa calibratura del tempo degli interventi assegnati al commentatore tecnico e una maggiore attenzione a quei dettagli di ambiente che vengono esaltati dal vuoto dello stadio (ordini degli allenatori, voci dei calciatori).
Non avendo seguito su BeIN la telecronaca di Borussia Dortmund-Schalke 04, non siamo in grado di dirvi quanto Jean-Charles Sabattier si sia attenuto alle intenzioni. Restano però valide e interessanti le indicazioni date nel corso dell'intervista con L'Equipe. E sarà curioso anche vedere come si adegueranno telecronisti e radiocronisti italiani quando finalmente anche da noi il pallone tornerà a rotolare.
@pippoevai