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Vieri: "Da piccolo giocavo terzino. Ero un Roberto Carlos più grosso"
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UN ROBERTO CARLOS PIU' GROSSO - "Ho iniziato giocando terzino sinistro. Ero in Austrialia e dopo sei mesi avevo segnato più gol dei nostri attaccanti allora ho detto al mio allenatore di spostarmi davanti. Ero un Roberto Carlos più grosso, poi mi hanno messo in attacco, ho fatto 15-20 gol e ho continuato lì".
SOGNAVO LA SERIE A - "Il mio sogno era già allora giocare in Serie A e con la Nazionale, lo dissi a mio padre e lui mi disse allora di trasferirmi e andare a vivere da mio nonno a Prato. Da allora non sono più tornato. Mio padre aveva giocato a calcio, sono stati bravi a lasciarmi libertà”.
IL NONNO - “Mio nonno era l’unica persona che credeva in me. Aveva fatto il portiere e allenava i ragazzi del Santa Lucia: lì c'era anche il nonno di Diamanti che era il presidente e mi proposero di giocare. Conosco Alino da quando aveva cinque anni. Mio nonno mi promise 5mila lire per ogni gol fatto, e già alla prima ne feci quattro… Era convinto sarei diventato uno dei più forti attaccanti al mondo”.
Il primo ricordo su un campo da calcio?
“Era questo, ero un bambino ed ero conto. Già poter dire che giocavo in Italia e avevo fatto quattro gol, a quattordici anni, era tanta roba. Volevo testarmi, io volevo giocare a calcio: spesso i bambini mi chiedono se i soldi si realizzano veramente. Ci sono qua io, avevo due sogni e li ho realizzati. Devi sempre seguire la tua strada, senza ascoltare nessuno. Io ho giocato in A e in Nazionale”.
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Ma, di preciso, come li scrivete gli articoli? "dell'inaugurazione de nuovo flagship store", " l'...