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    Vieri: 'Anconetani faceva bene a insultarmi, che festa con Ronaldo! Ora comando io i giornalisti, su soldi e donne...'

    Vieri: 'Anconetani faceva bene a insultarmi, che festa con Ronaldo! Ora comando io i giornalisti, su soldi e donne...'

    Christian 'Bobo' Vieri compie 50 anni oggi. L'ex attaccante di Inter, Juve e Milan ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera: "Ho festeggiato a Formentera, chi voleva venire è venuto. Avrei voluto festeggiare anche con mio nonno, è stato il primo a credere in me e mi manca tantissimo". 

    VIALLI E MANCINI - "Erano i miei idoli da ragazzino. Il 9 era il compleanno del grande Gianluca: in campo dava sempre tutto, che poi è l'aspetto che ha accompagnato tutta la mia carriera. Avevamo un bel rapporto, come con Sinisa: fa molto male non averli più con noi".

    INIZIO CARRIERA - "A Pisa avevo fatto appena 2 gol, con partite orribili, senza scusanti. Il presidente Anconetani faceva bene a insultarmi. Poi a Ravenna mi sono innamorato della Romagna, purtroppo siamo retrocessi, ma volevo restare anche in Serie C. Invece andai a Venezia dove incontrai Maifredi, è di una simpatia enorme: quando arrivava al campo mi chiamava per mostrarmi che aveva il maglione rosso, l’orologio rosso e la macchina rossa. Il giorno dopo? Maglione blu, orologio blu e macchina blu". 

    INTER - "Festeggiai i 30 anni al Pineta di Milano Marittima, una festa spettacolare. Ricordo che c'era Ronaldo. La costante della mia vita sono gli amici: ancora oggi mi porto dietro ovunque vado lo spogliatoio e la sua atmosfera. Quante cazzate diciamo! Di Biagio fa le stesse battute da 30 anni e ancora ridono tutti. Ma è bello stare insieme: il nostro mondo è pulito". 

    NESSUN RIMPIANTO - "Io sapevo chi ero, come mi allenavo. I giornalisti? Il mondo è cambiato, ora li comando io
    : prima non ti potevi proteggere, ora coi social puoi rispondere. Rispetto le opinioni di tutti, ma vado avanti per la mia strada, come ho sempre fatto: se mi guardo indietro sono stra fiero. E cambiare a 50 anni sarebbe una follia. Rimpianti? Zero. Nemmeno per il Mondiale saltato nel 2006? Era destino, io posso solo dire grazie al calcio. Ho sempre dato tutto e con la maglia azzurra impazzivo, è stata la più importante per me. Ho appena parlato a dei ragazzi di 15-16 anni selezionati da uno sponsor: vi diranno mille cazzate, ho detto, ma siete soli, dovete soffrire tutti i giorni, lavorare fino all’infinito, se no fra due tre anni scenderete di livello. Allenatevi sempre. Sto invecchiando. Quando faccio sport ho dolori alla caviglia e alle vertebre cervicali, ho mille ernie al collo. Poi mi fanno male la spalla e il ginocchio sinistro". 

    SOLDI E DONNE - "Che rapporto ho coi soldi? Buono, si fanno e si spendono. Quando ho firmato il primo contratto con la Juve, per 5 anni, in famiglia piangevano tutti: brindavano e dicevano 'ce l'hai fatta, sei a posto per tutta la vita!'. Ho una coscienza politica? Di base non credo mai a nessuno. Ho una mia idea, ma ci sono troppe bugie da tutte le parti: sono molto scettico. Non mi sono mai comportato male con una donna. Un sogno per i prossimi 50 anni? Stare bene e vedere crescere le mie figlie". 
     

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