Continua il braccio di ferro fra Fabio Capello e la Federcalcio russa. Il tecnico di Pieris è dal 2012 alla guida della Russia, ma non riceve lo stipendio dallo scorso giugno. Capello, che guadagnerebbe circa 7 milioni l'anno, si è lamentato spesso della situazione, tanto da minacciare le dimissioni che sembravano imminenti dopo l'amichevole con l'Ungheria della settimana scorsa. Secondo il quotidiano Sport Express, lunedì il Servizio federale del lavoro russo ha imposto alla Federazione di pagare entro un mese al tecnico italiano i 3,2 milioni di euro di arretrati. Di contro la RAF, che nei giorni scorsi aveva ammesso di essere in rosso e il cui presidente Nicolai Tolstick rischia il licenziamento, si appiglia a un cavillo. L'Ispettorato del lavoro russo non avrebbe competenza in materia dal momento che la Federazione non è stata ancora formalmente denunciata da Capello stesso. Come se non bastasse Christian Panucci, suo ex collaboratore in Russia, lo accusa di aver tradito i suoi assistenti per salvare la posizione sua e del vice Oreste Cinquini. Tanti attori e situazioni poco chiare, la polveriera russa di Capello è pronta a esplodere.