Grande fermento per le ultime ore del mercato di gennaio, ma la serata ha regalato poche emozioni, lasciando il retrogusto amaro dell'approssimazione dei nostri club. A detta degli esperti, solo il Napoli e la Juve ne escono soddisfatte. I partenopei per la lungimiranza con cui hanno centrato gli obiettivi Gabbiadini e Strinic, già risultati decisivi. I bianconeri perché non dovevano dimostrare nulla e hanno preso Sturaro e Rugani per il futuro, e richiamato Matri per ogni emergenza in attacco. A Milano si sfiora la sufficienza solo per l'impegno profuso. Se l'Inter ha preso gli esterni richiesti da Mancini, ha poi fallito tutti gli obiettivi riguardanti centrale difensivo e regista. Il Milan, invece, fragile in difesa, ha badato al risparmio ma ha attirato Bocchetti, Paletta e Antonelli, tutti italiani, tutti nel giro azzurro per cautelarsi dietro. In più ha piazzato i colpi Cerci e Destro, due con un buon potenziale, e opzionato Baselli dall'Atalanta per luglio. Staremo a vedere. A Roma invece c'è chi vorrebbe ma non può e chi potrebbe ma non ci riesce. La Lazio prende Mauricio per puntellare la difesa ma buca Bergessio per sostituire l'infortunato Djordjevic. Basterà il campione del mondo Klose? La Roma cede Destro e per ripicca spende e spande per le scommesse Doumbia e Ibarbo, pescando addirittura Spolli in serie B per ovviare alle defezioni in difesa. Sembrano seconde scelte. La Fiorentina invece fa cassa con Cuadrado, prende il talentuoso Salah in prestito e richiama in Italia i cinesi Gilardino e Diamanti. Qualche anno fa sarebbe stato un grande mercato, ora no. E per finire la cinematografica Samp. Ferrero ha rivoltato e forse rotto il giocattolo cedendo Gabbiadini, non riuscendo a liberarsi di Bergessio e prendendo Muriel con sua maestà Eto'o. Il camerunese non ha perso tempo a scornarsi con un altro carattere forte come Mihajlovic.