Vidal sacrificato per 2 punte da Juve
Oltre a Llorente, la Juve dovrà ingaggiare un centravanti di prima fascia e un altro attaccante di spessore, persino a costo di sacrificare una colonna come Vidal.
Il salto di qualità solo se arriva la grande punta.
Per un’ora alla pari, nonostante le assenze pesantissime di Lichtsteiner e Vidal. Juve in gara coi vicecampioni d’Europa sia a livello di organizzazione sia sotto il profilo dell’intensità. Ma se quando porti la palla là davanti poi non arriva il guizzo, allora oltre un certo livello non vai, gli altri mettono la freccia e ti salutano. È ciò che Conte va dicendo da tempo: organizzazione, compattezza e atteggiamento competono al tecnico, ma per alzare la posta servono i «carichi pesanti», i fuoriclasse, gli specialisti.
Non una, ma due punte... È una questione di semplice qualità. Il doppio confronto con il Bayern non può non aver tolto ogni dubbio ai vertici della Juve: bisogna intervenire pesantemente in attacco. E forse, a prescindere da Llorente, non basta un solo innesto. Servono due grandi punte: un top player e un giocatore di livello appena inferiore, magari un giovane già con grandi prospettive. A costo di sacrificare un big fra quelli con maggiore mercato.
Vidal? Sì, anche Vidal se necessario, considerato che Pogba ha definitivamente dimostrato di essere pronto per i palcoscenici più prestigiosi. E allora occhi aperti sui fronti Higuain, Benzema, Suarez, Tevez e Ibrahimovic per quanto riguarda le carte sicure. E a seguire le piste giovanissime che portano a Jovetic, Muriel e Sanchez.
Solo ritocchi invece negli altri reparti: prima fare cassa con i vari Quagliarella, Matri, anche Giovinco e De Ceglie; quindi andare a caccia di un vice Pirlo (Verratti su tutti), di un difensore di prospettiva e magari anche di una punta esterna (se Pepe non si riprende) per consentire a Conte più soluzioni tattiche (le tre punte o il «rombo»), cosa ai limiti dell’impossibile con l’attuale rosa.