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Vidal guerriero:| 'Mi mancano gli urli di Conte'
"Io, guerriero nel cuore. Conte ci manca, come i suoi urli. I rigori? Ho parlato con Pirlo".
Vidal: "Juve-Napoli? Li facciamo correre, poi vinciamo noi".
Un guerriero non depone mai le armi, qualsiasi sia la corazza, Juve o Cile: «Dare una gomitata per essere espulso e tornare qui prima? Non scherziamo». Un guerriero deve incutere timore: «Se batti l’avversario, poi ti guarderà con paura». Un guerriero deve vincere: «Per lo scudetto siamo i favoriti, perché siamo i campioni, ma quando lavori come fa la Juve, puoi competere anche per la Champions e la Coppa Italia».
Arturo Vidal, cioè «El guerrero», si è fatto squalificare perché sul pianerottolo c’era Juve-Napoli?
«Ma come si fa a pensare una cosa del genere? Mi piace tanto giocare, sia per la Nazionale che con la Juve, e c’era una partita importante, con l’Argentina».
Ci sono state polemiche anche per il forfait di Gigi Buffon: che ne pensa?
«Che i calciatori della Juve e quelli professionisti in generale vogliono sempre giocare. Poi, chiaro che esistono gli infortuni e i cartellini rossi».
Juve-Napoli è così importante? «Lo è perché loro stanno facendo una buona stagione, e ora vedremo chi è il più forte».
Conta?
«È sempre importante vincere ogni partita: così poi le altre squadre ti guardano e hanno un po’ di paura».
Che effetto le fece la premiazione della Supercoppa senza il Napoli?
«Me lo dissero dopo, in quel momento ero troppo felice per guardare cosa facevano gli altri».
Meglio avere Cavani o una squadra che ha già segnato condieci giocatori?
«Meglio una squadra forte, più che uno o due calciatori. Anzi, devi avere un gruppo, e unito, perché neppure bastano undici giocatori».
Si aspettava un grande attaccante?
«Se ne parlava, ma io sono sempre stato tranquillo perché comunque ne avevamo di forti: Quagliarella, Matri, Vucinic».
«Vidal è un top player», dicono Conte e Agnelli.
«Mi fa piacere, ma lo devi sempre dimostrare».
Per lei Psg e Real avevano pronti 25 milioni: ci avrebbe mai pensato?
«Parti sempre con un sogno, e quando arrivi in una grande squadra anche le altre ti guardano. Ma io qui sono felice».
A Londra, zoppo, fece un grangol: temeva finisse male l’esordio in Champions?
«Quando mi si è storta la caviglia avevo paura di uscire. Poi, mentre mi stavano medicando, loro hanno segnato, allora mi sono detto: “Non posso uscire proprio adesso”. Era la mia prima partita in Champions, e con la Juve».
Più guerriero nel fisico o nella testa?
«Nel cuore. Poi vengono gambe e testa».
Cavani a parte, un nemico?
«Cannavaro, mi piace come gioca. E Maggio».
Hamsik?
«Forte anche lui, può sempre metterti in difficoltà».
Quanto peserà Isla sul futuro dellaJuve?
«Tanto. Lo conosco da dieci anni, giocavamo nelle nazionali giovanili».
E l’assenza di Conte?
«Ci manca, come i suoi urli. Ma è comunque con noi durante tutta la settimana».
Viaggia meno forte della scorsa stagione: è stanco?
«Abbiamo giocato tante partite, che quasi non lo sai se sei stanco o no. Alla fine, forse un po’ lo ero. Ora ho recuperato e sono al cento per cento».
L’obiettivo di quest’anno?
«L’anno passato ho fatto sette gol, spero di segnare di più. Oltre a vincere, ma quell’obiettivo c’è sempre».
Come ha fatto a diventare il rigorista della Juve?
«Prima era Pirlo, ci ho parlato e lui mi ha dato l’opportunità. Mi ha detto: “Se hai fiducia, tirali tu”. Mi ha fatto piacere, perché lui è un grandissimo».
Ha preso appunti anche Messi: lei cos’ha imparato?
«La cosa più impressionante di Pirlo è che quando gli arriva la palla, già ha visto tutto il campo e quel che ci succede sopra. E sa cosa fare».
La Champions può farvi perdere lo scudetto?
«Può farci faticare di più, perdere lo scudetto vediamo. Perché quando lavori forte come noi, puoi correre per tutto: Champions, scudetto, Coppa Italia».
Juve-Napoli: chi è la favorita?
«Noi, perché abbiamo vinto lo scudetto. Però loro sono fortissimi».
Meno belli di un anno fa ma più punti e gol, sei: più pratici?
«Più forti, anche se dobbiamo miglorare per arrivare dove vogliamo. Giocavamo meglio, ma tante le abbiamo pareggiate».
Menù per battere il Napoli? «Pressare e giocare la palla, facendoli correre: poi vinciamo noi».