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    Vialli e il Milan, l'intreccio con Van Basten e quel 'no' a Sacchi

    Vialli e il Milan, l'intreccio con Van Basten e quel 'no' a Sacchi

    • Redazione CM
    "Ma a Milano c'è il mare?", la domanda che Gianluca Vialli fece ad Adriano Galliani quando nell'estate del 1986 Milan e Sampdoria avevano trovato l'accordo per il suo trasferimento. Un aneddoto che fu lo stesso dirigente rossonero a rendere pubblico e che svela come l'ex attaccante doriano non fosse pronto ancora a lasciare Genova. Un anno dopo il Milan acquistò Van Basten e iniziò il grande periodo di successi con prima Sacchi e poi Capello allenatore. Tre anni e la storia si ripete, le strade tra Gianluca e i rossoneri sembravano di nuovo potersi incrociare. 

    A raccontarlo è proprio  Arrigo Sacchi nel ricordo che fa di Vialli sulla Gazzetta dello Sport. "Nella primavera del 1988, dopo aver vinto lo scudetto con il Milan, parlai con il presidente Berlusconi e gli chiesi di comprare Vialli. Non sapevamo come sarebbe stato il recupero di Van Basten dopo il lungo infortunio e volevamo costruire una squadra con giocatori italiani. Berlusconi era d’accordo e mi disse di procedere", tutto fatto spiega l'ex tecnico della nazionale. Proprio come nel 1986 però, Gianluca rifiutò - ringraziando - il Milan, fresco vincitore della Coppa dei Campioni. Una scelta che probabilmente in pochi avrebbero fatto. "Preferisco essere un protagonista in provincia che uno qualsiasi in città", disse a Sacchi al telefono che provò inutilmente a convincerlo. 

    Da lì a poco poi la scelta che poteva sembrare folle fu ripagata, prima con lo scudetto storico alla Samp e poi con gli anni alla Juve, dove salì da capitano sul tetto del mondo. Avrebbe potuto farlo anche con il Milan, quel Milan che ha fatto la storia, ma la storia, Gianluca, l'ha fatta lo stesso. 

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