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    Vialli: 'Dormivo con il pigiama della Sampdoria. Tifosi eccezionali, le finali di Coppa dei Campioni...'

    Vialli: 'Dormivo con il pigiama della Sampdoria. Tifosi eccezionali, le finali di Coppa dei Campioni...'

    • Lorenzo Montaldo
    Luca Vialli torna a parlare. Lo fa a tutto tondo, raccontando una vita di calcio vissuta tra Cremonese, Sampdoria (il suo primo grande amore) e la Juventus, prima dell'esperienza con il Chelesea. Una carriera di soddisfazioni e riconoscimenti per l'ex bomber, partito da lontano: "A 3 anni credo di aver dato il primo calcio ad un pallone, mi sono innamorato e da lì ho capito quello che avrei voluto fare, quindi ho avuto un grande vantaggio rispetto a chi non scopre la propria passione fino a un'età più avanzata" ha raccontato a Rai 2. "Ho giocato sempre, con gli amici in oratorio, si faceva un'ora di catechismo e in cambio ci lasciavano giocare. Ci ho messo tanta pratica, e di qualità, perché ho sempre avuto maestri che mi hanno insegnato le cose giuste."

    Poi la svolta nella sua carriera, il passaggio alla Samp di Mantovani. Fu un amore a doppio senso. Vialli adorava il presidente, ed era ricambiato, tanto è vero che l'indimenticabile Paolo diede i nomi di Gianluca e Roberto ai suoi due cani: "Non erano proprio cagnolini, erano giganteschi! (ride, n.d.r) Era sicuramente un modo per dimostrare il suo affetto, lui era un Presidente molto bravo, ma era anche una figura paterna nei nostri confronti. Eravamo ragazzi molto giovani, condividevamo la stessa filosofia di vita ma, essendo lontani da casa ed essendo ancora abbastanza immaturi, avevamo anche bisogno di una figura come la sua, che potesse guidarci nelle nostre esperienze, non solo professionali ma anche di vita".

    La passione per la Samp è realmente un amore viscerale per Vialli, che oltretutto in questi giorni viene accostato con frequenza al club doriano nell'ambito dell'ipotetica cessione: "Ero troppo innamorato della Sampdoria, era il mio primo amore. Quando incontrai Mantovani per la prima volta lui mi disse che la sua missione era quella di dimostrare che si poteva vincere anche senza far parte dello status quo. Da lì mi innamorai del progetto, ero pronto a camminare sull'acqua, ad andare in battaglia per lui... andavo a letto con il pigiama della Sampdoria! Eravamo tutti così, non c'era niente che mi avrebbe fatto cambiare idea, finché poi, completata la missione, arrivò il momento di andare in un'altra squadra."

    Ricordi agrodolci invece sono le finali di Coppa dei Campioni, una disputata con la Samp e persa, prima di rifarsi con la maglia della Juventus: "Di quella dell'Olimpico ricordo che la vittoria mi portò più sollievo che gioia e soddisfazione, perché sentivo un sacco di pressione. L'avevo già persa con la Sampdoria quattro anni prima, sapevo che sarebbe stata l'ultima partita con la Juventus e quindi c'era necessità da parte mia di vincerla perché altrimenti pensavo che sarei potuto cadere in depressione. Incubi su Wembley? Ritenni di essere responsabile della non vittoria perché mi capitarono due o tre occasioni da gol che non riuscii a trasformare, quindi mi caricai di tutte le colpe e fu un dispiacere enorme. Siccome noi ci teniamo moltissimo, al di là del fatto che molti credono che i calciatori giochino solo per soldi, ma in realtà lo facciamo soprattutto per passione, quella sconfitta fu difficile da digerire".

    Recentemente Vialli ha ingaggiato un'altra battaglia, quella con la malattia. Mancini ha raccontato di aver appreso la notizia dal libro: "Avevo deciso di non condividere la mia storia finché non mi fossi sentito nelle condizioni fisiche e psicologiche per poterlo fare. Ci siamo parlati tante volte, e lui sapeva che io sapevo che lui sapeva..." riporta Sampdorianews.net.

    La notizia del cancro ha colpito molto i suoi ex tifosi, che gli hanno tributato cori e grandi dimostrazioni d'affetto: "Mi ha commosso, è quel tipo di supporto e di energia che ti arriva e non può che farti del bene. Ogni tanto ci vuole, dire a se stessi 'ho fatto qualcosa di buono, la gente si ricorda e mi è vicina in un momento di difficoltà'. Ne approfitto per ringraziarli. Il coro della Samp? Luca Vialli alé alé, noi ti amiamo, ti adoriamo, tu sei meglio di Pelé... forse è un po' esagerato (ride, n.d.r.), ma lo prendiamo e lo portiamo a casa! Ora sto bene - conclude Vialli - sto ancora lavorando sul fisico ma in estate sono stato in vacanza, in costume, e nessuno ha avuto di che lamentarsi... Paradossalmente è un periodo molto felice nella mia vita, sono più equilibrato, ora è tornata la salute e faccio ciò che voglio".

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