Calciomercato.com

  • Getty Images
    Viaggio nella crisi del Real Madrid: Mbappé e Bellingham preoccupano, ma i problemi per Ancelotti nascono altrove

    Viaggio nella crisi del Real Madrid: Mbappé e Bellingham preoccupano, ma i problemi per Ancelotti nascono altrove

    • Andrea Distaso
    Il malato è grave? Ne sono convinti i colleghi di As e Marca, che aprono oggi con due titoli molto forti per analizzare il complicato momento attraversato dal Real Madrid, reduce dalla sconfitta e dalla bruttissima prestazione contro il Lille. “Abbiamo toccato il fondo”, recita il primo, “Radiografia di un crollo”, per il secondo. La squadra di Carlo Ancelotti, reduce da una stagione strepitosa conclusa con la conquista di Liga e Champions League, è partita ben al di sotto delle aspettative e nemmeno l'arrivo di Kylian Mbappé ha saputo invertire la rotta. Le analisi sono molteplici e vanno parecchio in profondità, evidenziando la preoccupazione crescente sia all'interno dello spogliatoio che nelle stanze dei bottoni dirigenziali.

    Marca evidenzia un aspetto molto significativo delle difficoltà attuali del Real Madrid: quella che in Spagna chiamano "falta de compromiso" e che in italiano si può tradurre come mancanza di spirito di sacrificio, per sostenere una fase offensiva alla quale partecipano calciatori di grandissime qualità ma non altrettanto predisposti a correre all'indietro. Contro il Lille nell'ultima infausta notte di Champions League, i blancos hanno corso circa 10 chilometri in meno rispetto ai francesi (107 contro 117,9): un dato che non è solamente atletico e che potrebbe sottendere ad una condizione complessiva ancora lontana da quella ottimale – circostanza peraltro ampiamente spiegabile coi tanti reduci da impegni internazionali tra giugno e luglio – ma che è soprattutto qualcosa di mentale e di atteggiamento. Lo dimostra il nervosismo crescente tra le stelle di Ancelotti e qualche battibecco in campo pescato dalle telecamere, come quello tra Bellingham e Mbappé.
     
     


    E' difficile analizzare, non so se è mancata aggressività, creatività o voglia di lottare di più”, ha detto in maniera impietosa il secondo portiere Lunin al termine della partita di Lille. Non un pezzo da 90 della rosa del Real Madrid ma pur sempre la spia di un malessere interno alla squadra, che si rende conto dell'assenza ad oggi degli equilibri necessari per essere competitivi ad alto livello pur disponendo di una qualità smisurata. Nella sua analisi, Marca sottolinea i preoccupanti numeri delle merengues in termini di recuperi palla, soprattutto se raffrontati con le altre big del panorama europeo, di chilometri percorsi ma anche in relazione al possesso palla. E qui probabilmente nascono molti dei problemi che Ancelotti sta incontrando nell'individuare la giusta formula.

    L'inaspettato ritiro di Toni Kroos, la carta d'identità di Luka Modric e le peculiarità di Aurelien Tchouameni, Eduardo Camavinga e Fede Valverde stanno palesando dove si nasconda la grande debolezza della nuova versione del Real Madrid. Una squadra senza più il suo cervello, il suo metronomo, ma anche il cuore e l'anima, capace di dettare i tempi della doppia fase e di risultare da esempio nei comportamenti. Una squadra incapace di offrire un'adeguata protenzione ad una difesa che ha da poco ritrovato Eder Militao, reduce dalla rottura del legamento crociato di un ginocchio, e con un Alaba ancora sulla strada del recupero da un altro serio infortunio. Il tedesco Rudiger e capitan Carvajal sono gli ultimi baluardi di una linea arretrata che da agosto ad oggi ha tenuto la porta inviolata in sole quattro occasioni, subendo 8 reti nelle restanti sette partite.

    La difesa soffre e l'attacco non gira come dovrebbe e potrebbe, in considerazione dello straordinario potenziale a disposizione. Kylian Mbappé, pur realizzando 5 reti in 10 gare, non è al 100% della condizione e sul piano della continuità delle prestazioni non sembra ancora entrato perfettamente in sintonia con molti suoi compagni. Lo stesso Bellingham, reduce da una prima stagione in Spagna estenuante ma ricca di soddisfazioni – e con l'appendice dell'Europeo con l'Inghilterra – è ancora a secco di gol, ben lontano dalla partenza sprint dello scorso anno (nel 2023/2024 aveva già segnato 7 reti tra Liga e Champions League), e pure Vinicius jr non a livelli da Pallone d'oro, il premio che secondo pronostico gli sarà consegnato il prossimo 28 ottobre.

    Tanti problemi, tante situazioni da correggere e le prime spie di una preoccupazione che inizia a toccare anche i vertici societari. Il Real Madrid è un malato certificato e stavolta il dottor Ancelotti dovrà inventarsi una cura ancora più straordinaria che in passato.

    Tutti gli AGGIORNAMENTI in TEMPO REALE! Unisciti al canale WHATSAPP DI CALCIOMERCATO.COM: clicca qui

    Altre Notizie