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Viaggio nella crisi del Galatasaray: Prandelli rischia, ecco chi parte
La vittoria nel derby di campionato di sabato scorso contro gli acerrimi rivali del Fenerbahce sembrava aver allontanato definitivamente le nubi che gravavano sulla testa di Cesare Prandelli. Il pesante 0-4 contro il Borussia Dortmund ha riportato a galla quelli che sono i problemi del Galatasaray di oggi, divisi tra campo e scrivanie. La pesante multa inflitta dalla Uefa la scorsa estate per lo sforamento dei paletti del Fair Play Finanziarip, le norme protettive imposte dalla Federazione turca per salvaguardare i talenti locali (non più di 5 giocatori stranieri nella formazioni titolare più 2 in panchina) e la delicata situazione a livello finanziaria e gestionale ha condizionato fortemente l'avvio di una stagione che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto rappresentare il momento per la consacrazione a livello internazionale.
PRANDELLI PAGA LA CHAMPIONS - La realtà racconta qualcosa di molto diverso e i pessimi risultati in Champions League rischiano di costare carissimi anche all'ex ct della Nazionale: un solo punto in un girone comunque impegnativo con Anderlecht, Borussia Dortmund e Arsenal non è considerato sufficiente, ma a inquietare la dirigenza sono soprattutto le prestazioni fornite dalla squadra, ben lontane dalle ambizioni di grandeur sbandierate più volte. A proposito di dirigenza, chi comanda oggi il club più titolato di Turchia? Il dissesto finanziario creato da una gestione economica eccessivamente allegra, che ha sì permesso di tesserare giocatori del calibro di Felipe Melo, Sneijder e Drogba ma anche svuotato le casse societarie, è costata al presidente uscente Aysal Unal la possibilità di ricandidarsi.
MERCATO AL RIBASSO - Viene così meno il principale sponsor di Prandelli, voluto fortemente proprio da Unal con un contratto biennale da 3 milioni di euro netti all'anno e oggi dipendentemente come non mai dai risultati. In campionato, dopo un avvio faticoso, la squadra è salita al primo posto ma una nuova debacle europea tra due settimane a Dortmund porterebbe ad un inevitabile ribaltone e, secondo quanto riporta la stampa locale, a un clamoroso nuovo ritorno di Fatih Terim, oggi ct della Turchia e andatosene proprio un anno fa a causa degli insanabili contrasti col presidente. I limiti imposti al mercato dalla Uefa, con l'impossibilità di innalzare il monte stipendi e quindi di arrivare a calciatori importanti, ha prodotto una campagna acquisti minimalista, con gli ex Napoli Pandev e Dzemaili a rappresentare i colpi più importanti, mentre la partenza di un campione e leader carismatico come Drogba non è stata adeguatamente compensata.
CHI PUO' PARTIRE - Attenzione infine ai grossi problemi di liquidità, che starebbero creando i primi problemi nel pagamento regolare degli stipendi; l'ex interista Sneijder ha confessato una decina di giorni fa di essere in credito di circa 1 milione di euro nei confronti del suo attuale club. Il centrocampista olandese classe '84 capeggia l'esercito dei possibili partenti già a gennaio nonostante un contratto in essere fino a giugno 2016, mentre alla voce occasioni di mercato rientrano i centrali difensivi Semih Kaya (23) e Koray Gunter (20), già molto ambiti in Premier e Bundesliga. Insieme a loro, c'è l'esterno difensivo brasiliano classe '92 Alex Telles e il talento portoghese ex Sporting Lisbona Bruma, strappato nel 2013 alla concorrenza dell'Inter e oggi nuovamente sul mercato.
PRANDELLI PAGA LA CHAMPIONS - La realtà racconta qualcosa di molto diverso e i pessimi risultati in Champions League rischiano di costare carissimi anche all'ex ct della Nazionale: un solo punto in un girone comunque impegnativo con Anderlecht, Borussia Dortmund e Arsenal non è considerato sufficiente, ma a inquietare la dirigenza sono soprattutto le prestazioni fornite dalla squadra, ben lontane dalle ambizioni di grandeur sbandierate più volte. A proposito di dirigenza, chi comanda oggi il club più titolato di Turchia? Il dissesto finanziario creato da una gestione economica eccessivamente allegra, che ha sì permesso di tesserare giocatori del calibro di Felipe Melo, Sneijder e Drogba ma anche svuotato le casse societarie, è costata al presidente uscente Aysal Unal la possibilità di ricandidarsi.
MERCATO AL RIBASSO - Viene così meno il principale sponsor di Prandelli, voluto fortemente proprio da Unal con un contratto biennale da 3 milioni di euro netti all'anno e oggi dipendentemente come non mai dai risultati. In campionato, dopo un avvio faticoso, la squadra è salita al primo posto ma una nuova debacle europea tra due settimane a Dortmund porterebbe ad un inevitabile ribaltone e, secondo quanto riporta la stampa locale, a un clamoroso nuovo ritorno di Fatih Terim, oggi ct della Turchia e andatosene proprio un anno fa a causa degli insanabili contrasti col presidente. I limiti imposti al mercato dalla Uefa, con l'impossibilità di innalzare il monte stipendi e quindi di arrivare a calciatori importanti, ha prodotto una campagna acquisti minimalista, con gli ex Napoli Pandev e Dzemaili a rappresentare i colpi più importanti, mentre la partenza di un campione e leader carismatico come Drogba non è stata adeguatamente compensata.
CHI PUO' PARTIRE - Attenzione infine ai grossi problemi di liquidità, che starebbero creando i primi problemi nel pagamento regolare degli stipendi; l'ex interista Sneijder ha confessato una decina di giorni fa di essere in credito di circa 1 milione di euro nei confronti del suo attuale club. Il centrocampista olandese classe '84 capeggia l'esercito dei possibili partenti già a gennaio nonostante un contratto in essere fino a giugno 2016, mentre alla voce occasioni di mercato rientrano i centrali difensivi Semih Kaya (23) e Koray Gunter (20), già molto ambiti in Premier e Bundesliga. Insieme a loro, c'è l'esterno difensivo brasiliano classe '92 Alex Telles e il talento portoghese ex Sporting Lisbona Bruma, strappato nel 2013 alla concorrenza dell'Inter e oggi nuovamente sul mercato.