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Via Ranieri? Viva Ranieri
Peccato che quello stesso Leicester gli abbia voltato le spalle, e sono passati appena nove mesi dai giorni del trionfo, quando tutto il mondo parlava di quella squadra sconosciuta e di quell'allenatore che in Italia definivano 'il perdente di successo'. Altro che perdente: ha vinto quello che nessuno avrebbe mai pensato. E anche qui, tra di noi, molti si sono improvvisamente scoperti tifosi delle Foxes, una squadra di cui conoscevamo l'esistenza a malapena, soprattutto perché Mancini aveva deciso di giocare là le ultime partite della carriera.
Si racconta fosse entrato in contrasto con i vecchi del gruppo, alcuni dei quali lo avrebbero scaricato: un gesto vile nei confronti di chi li ha da poco guidati a un traguardo inimmaginabile, regalando loro una notorietà e una fama che mai si sarebbero sognati di avere. Ma nel calcio, come nella vita, la riconoscenza non esiste (quasi) mai. Ranieri ha pagato questi rapporti deteriorati, più che i risultati sì negativi (il Leicester è in piena lotta per la salvezza) ma nobilitati da un eccellente cammino in Champions (e il 2-1 di Siviglia lo lascia in piena corsa per la qualificazione ai quarti). In Premier la squadra ha forse sofferto le attese e la pressione, oppure più probabilmente un organico inadeguato a competere anche in Europa, insufficiente nella qualità e nei numeri. E tanti calciatori hanno cominciato a sbuffare, anziché aiutare Claudio a tirarsi fuori dai guai.
Meritava di provarci, Ranieri. Fino alla fine. Non gliel'hanno permesso: peggio per loro. Tornerà a casa amareggiato, certamente, ma comunque consapevole di avere realizzato un'impresa che resterà scritta nei libri di storia. No, la leggenda non si cancella. Mai.
@steagresti