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    Verso Maccabi Haifa-Fiorentina, parla il figlio di Paramatti: 'Ero in Israele a ottobre. Ecco come è cambiato tutto'

    Verso Maccabi Haifa-Fiorentina, parla il figlio di Paramatti: 'Ero in Israele a ottobre. Ecco come è cambiato tutto'

    Giornata di vigilia per la Fiorentina che domani affronterà il Maccabi Haifa nell'andata degli ottavi di Conference League. Non si gioca però in Israele, vista le situazione geopolitica in cui si trova la nazione, ma in campo neutro a Budapest. E per raccontare la situazione delicata che stanno vivendo le squadre sportive nello stato israeliano il Corriere dello Sport ha intervistato, Lorenzo Paramatti, figlio dell'ex calciatore Michele e, fino a poco tempo fa, giocatore della squadra israeliana Maccabi Petah Tiqwa: "Il 7 ottobre mi trovavo in Israele ma sono riuscito a tornare a casa appena ho capito che la situazione stava degenerando. Il 2 dicembre è ricominciato il campionato e da contratto siamo stati obbligati a tornare. Ho provato a restare lì, ma alla fine ho scelto di lasciare il paese, non valeva la pena rischiare la vita"

    CAMBIAMENTI - "Ho visto una società cambiata. Lo si poteva percepire appena atterrati: c’erano continui allarmi per attacchi missilistici, persone armate per strada. Mi dispiace per quanto sta avvenendo perché quando sono arrivato lì ho conosciuto un popolo ospitale e inclusivo. Adesso è tutto cambiato"

    IL MACCABI HAIFA - "Molto forte, soprattutto a livello fisico. Hanno perso alcuni elementi importanti per via del conflitto, mi riferisco soprattutto a Tjarron Chery e Dia Saba, ma hanno tanti giocatori di spessore. Se ne dovessi scegliere uno vi direi Lior Refaelov, centrocampista che ha giocato gran parte della sua carriera in Belgio"

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