Verso Juve-Milan:| Chiellini 'Che adrenalina!'
Banalità non è una parola che fa parte del vocabolario di Giorgio Chiellini. Il difensore ha dialogato oggi con i tifosi bianconeri durante il Filo Diretto di Juventus Channel, regalando una piacevolissima mezz’ora di risposte argute e interessanti. Un esempio? Ecco come presenta la sfida contro il Milan: «L’adrenalina inizia a farsi sentire e aumenta con il passare dei giorni. Abbiamo tanta voglia di dimostrare al campionato e ai tifosi che ci siamo e possiamo fare qualcosa di importante. E poi giocare contro i campioni in carica ci dà ancora più stimoli».
“Chiello” si troverà di fronte Ibrahimovic, contro il quale ha sempre sfoderato prestazioni di alto livello, «ma non può essere una sola persona a marcare uno come lui - spiega Giorgio - Servono tanti piccoli accorgimenti a livello di squadra e devo dire che stiamo preparando bene la gara. Quando ci sono campioni del genere in campo è comunque meglio, perché batterli dà più soddisfazione».
Quello contro il Milan non solo sarà il primo big match della stagione, ma anche il primo allo Juventus Stadium: «Il nuovo stadio ci trasmette un’energia speciale. Il giorno dell’inaugurazione è stato molto emozionante e ci ha lasciato qualcosa dentro. Non avevo più visto l’impianto e sono rimasto come un bambino di fronte a un regalo: a bocca aperta. E’ difficile trovare gli aggettivi giusti per descriverlo, ma sicuramente ha acceso e alimentato l’entusiasmo. Il boato del pubblico poi è impressionante e già nelle altre partite si faceva fatica a parlare con i compagni. Per farti sentire devi essere a non più di dieci metri di distanza e urlare...».
Juventus-Milan è una partita speciale per tutti, ma forse per Andrea Pirlo, dopo dieci anni vissuti in rossonero, lo sarà un po’ di più: «Credo che abbiate già imparato a conoscerlo - dice Giorgio rivolto ai tifosi - e quindi avrete capito che, anche se prova emozioni forti, riesce a rimanere freddo. Sono convinto che per lui sarà una partita particolare, ma d’altra parte si è calato alla grande nel gruppo ed è già uno dei leader. Appena arrivato, anche solo salutandolo, capivi che sarebbe diventato un giocatore fondamentale per noi».
La partita sarà speciale anche per Giorgio che vide per la prima volta la Juve dal vivo proprio contro il Milan: «Avevo 11 anni ed ero in tribuna al Delle Alpi. Giocavano il Milan di Capello e la Juve di Lippi, che vinse 4-1. Speriamo che domenica la storia si ripeta...».
L’inizio di stagione non è stato forse dei più brillanti per Chiello, che ha comunque le spalle larghe a sufficienza per sopportare le critiche e l’orgoglio per trasformarle in complimenti: «A certi livelli, più arrivi in alto e più sei soggetto a giudizi negativi quando sbagli. Se sei un po’ sottotono, viene subito enfatizzato e l’unico modo per superare il momento è isolarsi, lavorare e continuare a impegnarsi. Io credo e spero di riuscire a trasmettere l’orgoglio che provo nell’indossare questi colori. Questo è il settimo anno che sono alla Juve e qui sono cresciuto come persona e come calciatore. Sento mia questa maglia e penso che si capisca».
Un telespettatore chiede a Giorgio tre aggettivi per definire Conte e la risposta è secca: «Passionale, meticoloso e juventino. E’ fondamentale l’entusiasmo che ha trasmesso alla squadra e a tutto l’ambiente. Tecnicamente è molto bravo e cura i minimi dettagli per aiutarci a migliorare e a non commettere errori. Cos’è cambiato rispetto allo scorso anno? Beh, innanzi tutto la passata stagione, fino a Natale, avevamo l’Europa League e quindi c’era poco tempo per allenarsi e sostenere carichi pesanti, mentre quest’anno abbiamo la possibilità di lavorare di più sui carichi, anche in palestra. A livello di difesa poi ogni allenatore lavora in modo diverso e non solo si cambia di anno in anno, ma anche di partita in partita, a seconda del modo di giocare degli avversari. Si parla di dettagli però, perché il calcio, alla fine, è sempre lo stesso».
Infine lo sguardo si allarga al campionato che, per Giorgio, «si sta livellando. Spiace che si sita facendo fatica a livello europeo e il prossimi obiettivi del nostro calcio devono essere tesi a migliorare nelle coppe. Il nostro è un torneo equilibrato, nel quale mi intriga in Napoli, anche se resta da capire come riuscirà ad assorbire le fatiche della Champions. Poi c’è l’Inter di Ranieri. E’ strano vederlo lì, con tutto il suo staff...E poi l’Udinese, la Roma, la Lazio... Il Milan rimane comunque la favorita numero uno, ma domenica speriamo di dare un bel colpo alle sue ambizioni...».