VIDEO Verso Inter-Milan, Stramaccioni 'Giudicherà il mio futuro!'
Conferenza stampa della vigilia, ad Appiano Gentile, per Andrea Stramaccioni stracittadina.
Sensazioni e umori?
La voglia di giocarla è tantissimo e c'è voglia di fare bene, di vincere. La gara arriva in un momento in cui la nostra carica è al massimo. Per quanto riguarda l'atmosfera è una partita diversa. Vista l'importanza della posta in palio sarà emozionante non vediamo l'ora di scendere in campo.
Decisiva per il tuo futuro?
Io penso che il mio futuro venga giudicato in base a quello che è stato e sarà tutto il mio lavoro e questa partita darà un giudizio in più su me e i miei giocatori, è una partita in cui tutto vale doppio. Eravamo carichi, ora c'è la rabbia.
Juve o Milan?
Provo a rispondere in lingua: 'E' l'istess'. Sto imparando visto? (ride.ndr). Ci impegneremo fino in fondo.
L'Europa League?
Giochiamo due partite cruciali, vogliamo fare sei punti e alla fine vedremo dove staremo in classifica. Non ci sono calcoli e la società non mi ha segnalato calcoli particolari.
Il rientro di Zanetti?
A Parma era giù perché voleva esserci. Io ho parlato con lui e gli ho detto 'all'Olimpico sarai importante'. Si è bloccato un attimo e mi ha guardato male. Questo vi dice che voglia ha di esserci.
Come viene preparato?
In base alle condizioni migliori dei giocatori. Dovete essere certi che andranno in campo quelli che stanno meglio. Tutti vogliono giocare, ma il mio compito è di mettere in campo l'undici migliore da un punto di vista globale. In questa partita sarà determinante la nostra capacità di mantenere per tutta la gara la migliore forma possibile.
Voglia di vincere?
Il Milan deve vincere per forza, ma anche loro vogliamo farlo almeno quanto lo vogliono loro. E' un derby ed è fondamentale. Potrebbe essere ancora più avvincente perché ha una posta in palio alto e sfugge ad ogni calcolo, fino all'ultimo secondo si cercherà di vincere.
Quando vuoi restare all'Inter da uno a dieci?
Undici. E' ovvio. Ma il sogno è essere stato scelto, mi sento l'allenatore dell'Inter e voglio rimanerci.
Emozioni?
Non ho dormito per essere stato scelto. Adesso sono concentrato sulla partita, sui miei calciatori, è come una macchina il mio cervello, concentrato sul campo. Il trauma emozionale è passato. Ora sono concentrato sul campo.
Lo scudetto alla Lazio o alla Juve?
Io tifavo Roma da piccolo e mi ha permesso di essere qui. Con la Roma è finita non bene e io sono da sei mesi in questa famiglia che mi ha coinvolto e adesso mi sento coinvolto in questo mondo. Sto anche imparando il milanese...
Dici che Moratti ti fa la formazione e che lo sai da una settimana come giocherai?
Era una battuta ovviamente (mostra un foglietto.ndr) e alla vigilia di una partita così importante ci sarà qualche sfumatura nel prepararla in base alla condizione dei giocatori, veniamo da un periodo intenso per noi e per tutte. La formazione la decido io, dai. Avrò molto scelta in alcuni reparti e cercheremo di gestire i ragazzi al meglio.
Dopo la sconfitta a Parma su cosa ha lavorato, testa o tecnica?
Non si possono tagliare tre minuti in una partita, ma non mi era dispiaciuta la squadra fino al pareggio di Parma. Il problema è stato il secondo gol, è stato pesante. E' arrivato dopo pochi minuti. Ma nonostante questo avevamo costruito tanto e avevamo provato a ribaltare la situazione, poi abbiamo perso misure e distanze. Avevamo dato continuità alle nostre uscite. Se fossimo stata la settima giornata con me fin dall'inizio sarebbe stato considerato solo un passo falso, ma è arrivata alla trentaseiesima quindi...
Nagatomo come sta?
Già la faccia ce l'ha gonfia di suo (ride.ndr). Ma lo abbiamo tenuto negli spogliatoi per precauzioni. Poteva essere pericoloso, ma il giorno dopo già si allenato, stava bene. Per noi è importante.
Chi ha più da perdere?
Ma io parlo per noi. Al Milan ci pensano loro. Abbiamo da perdere se perdiamo, penso solo alla mia squadra. Proveremo a dimostrare che non ci sono 22 punti di differenza tra noi e loro. Nella mia gestione abbiamo fatto gli stessi punti. Non ci sono quelle differenze, poi parola al campo.
Togli un giocatore al Milan?
E' giusto che ce l'abbiano tutti a disposizione, non ho interesse a parlare di questo. Spero sia un derby di alto livello.
Stankovic?
L'assenza di Deky lo sapete, da quando sono all'Inter lui è stato fondamentale per giocare davanti alla difesa. Il suo infortunio è una perdita importante anche caratterialmente, lui è un uomo spogliatoio, è un guerriero e giocherebbe anche su ua gamba purtroppo la sua condizione fisica richiedeva un intervento quindi non poteva stringere i denti, ritornerà a disposizione nel giorno del ritiro.
Delio Rossi?
L'ho conosciuto nella gara contro la Fiorentina e dicono sia una persona fantastica. Il gesto è gravissimo e va stigmatizzato, però credo sia lo specchio di un momento difficile di uno spogliatoio e non mi sento di giudicare l'uomo. Mi sento di dire che non può questo gesto estremo condizionare una grande persona e una grande professionista.
La cosa più esaltante del derby?
E' vivere una partita così perché entro dalla porta principale in Serie A perché alleno l'Inter e lo farò davanti al nostro pubblico. La parte più deprimente è che non vada come vogliamo, fa parte di questo lavoro, ma mi sento carico e rappresento il mio spogliatoio, sicuramente siamo motivatissimi.
Inciderà più sul tuo lavoro o su quello di Allegri?
Credo che sarà importante nel cammino dell'Inter e non mi posso staccare dalle sorti delle squadre. E' importante per me come per i giocatori, come per la società e per tutto l'ambiente interista.