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Verratti, perché non cresci mai?
COSI' NON VA - Verratti ha fallito l'ennesimo appuntamento importante della sua carriera. Come già successo in occasione del playoff mondiale contro la Svezia, ai compagni ha dato più problemi che soluzioni. Passano i mesi e cresce la convinzione di avere davanti un giocatore con qualità uniche, che non vuole crescere, che non vuole imparare la lezione, secondo il più classico "è intelligente ma non si applica". La carta d'identità non è più un alibi, Verratti non è più un bambino, è inaccettabile vedere un ragazzo di 25 anni (26 il prossimo novembre), del suo talento e della sua esperienza, non riuscire a fare il salto di qualità.
BIVIO - Da tempo, in Francia, puntano il dito contro Verratti. L'etichetta di giocatore strapagato (ah, sta trattando il rinnovo del contratto fino al 2022, con ingaggio da 12 milioni di euro netti a stagione) che ha il solo merito di avere un ottimo agente (prima Di Campli, ora Raiola) ormai fatica a togliersela di dosso. A questo punto viene da chiedersi se lasciare Parigi e la vita da nababbo non sia una scelta terapeutica, il passo giusto da fare. Per la sua carriera e per la Nazionale, che sta iniziando un nuovo corso e ha bisogno di leader, non solo di grandi grandi giocatori. Costare molto non significa necessariamente valere molto. Verratti deve farsi un esame di coscienza, una volta per tutte. E decidere cosa vuole fare nella vita.