AFP/Getty Images
Verratti: 'Non gioco per i soldi, via dal PSG avrei guadagnato di più. Su Raiola, Di Campli e l'ipotesi rinnovo...'
Il centrocampista classe '92 del Paris Saint Germain Marco Verratti è tornato a parlare e lo ha fatto nell'intervista concessa al quotidiano francese l'Equipe. Il giocatore della Nazionale è tornato a parlare in particolare della sua tormentata estate, dal campio di procuratore dopo il mancato trasferimento al Barcellona sino alla permanenza "forzata" al PSG. "Magari rinnoviamo, il futuro è qui con giovani futuri campioni come Marquinhos, Mbappé, Neymar e Rabiot", dichiara in apertura il calciatore abruzzese. Sulla decisione di passare a Mino Raiola: "Raiola lo conoscevo perché era l'agente di Ibrahimovic. La sola cosa che gli ho detto era di non finire più sui giornali. Ha esperienza e buoni rapporti con i club. E mi è stato consigliato da Zlatan. Nel calcio e fuori ogni volta che ho ascoltato Zlatan ho fatto la scelta giusta".
Sulla rottura con Di Campli: "E' stato un periodo davvero complicato, non mi aspettavo un'estate così. Sono successe molte cose che non ho apprezzato, anche da parte di persone vicine a me che hanno pensato a loro e non a me". L'azzurro approfondisce: "Mi sono ritrovato in una situazione difficile. Ogni mattina aprivo il giornale e c'erano dichiarazioni che non avevo fatto o lui diceva cose con cui non ero d'accordo. Non capivo cosa succedeva. E' stata dura perché Di Campli era come un padre per me. Con il tempo, spero che ritroveremo una relazione normale".
Sul rapporto col PSG: "Magari firmerò un rinnovo. La gente pensa che gioco al Psg per i soldi, ma i soldi li puoi guadagnare pure altrove. Se fossi partito quest'estate in club pronti a spendere 100 milioni per comprarmi, avrei guadagnato di più. Neymar ha fatto così con City o Chelsea, e ha scelto il Psg per il progetto. Per me è lo stesso! Dopo il no al Barcellona, ai dirigenti ho chiesto che mi spiegassero cose che non avevo capito. La verità è che la scorsa stagione abbiamo vissuto momenti complicati. Non eravamo all'altezza. Ci chiedevano di vincere tutto e c'erano molte squadre più forti di noi. Non parlo di giocatori, ma di altro. Per la prima volta mi sono chiesto se dovevo continuare qui. Sono ambizioso e mi sono posto delle domande. Quando però mi sono chiarito con il nuovo ds, ho deciso di restare. Non sono rimasto per Neymar e Mbappé. In quel momento non sapevo che avrebbero firmato per il Psg".
Sulla rottura con Di Campli: "E' stato un periodo davvero complicato, non mi aspettavo un'estate così. Sono successe molte cose che non ho apprezzato, anche da parte di persone vicine a me che hanno pensato a loro e non a me". L'azzurro approfondisce: "Mi sono ritrovato in una situazione difficile. Ogni mattina aprivo il giornale e c'erano dichiarazioni che non avevo fatto o lui diceva cose con cui non ero d'accordo. Non capivo cosa succedeva. E' stata dura perché Di Campli era come un padre per me. Con il tempo, spero che ritroveremo una relazione normale".
Sul rapporto col PSG: "Magari firmerò un rinnovo. La gente pensa che gioco al Psg per i soldi, ma i soldi li puoi guadagnare pure altrove. Se fossi partito quest'estate in club pronti a spendere 100 milioni per comprarmi, avrei guadagnato di più. Neymar ha fatto così con City o Chelsea, e ha scelto il Psg per il progetto. Per me è lo stesso! Dopo il no al Barcellona, ai dirigenti ho chiesto che mi spiegassero cose che non avevo capito. La verità è che la scorsa stagione abbiamo vissuto momenti complicati. Non eravamo all'altezza. Ci chiedevano di vincere tutto e c'erano molte squadre più forti di noi. Non parlo di giocatori, ma di altro. Per la prima volta mi sono chiesto se dovevo continuare qui. Sono ambizioso e mi sono posto delle domande. Quando però mi sono chiarito con il nuovo ds, ho deciso di restare. Non sono rimasto per Neymar e Mbappé. In quel momento non sapevo che avrebbero firmato per il Psg".