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    Verona: Zanetti nel segno della continuità. Come giocherà il "nuovo" Verona?

    Verona: Zanetti nel segno della continuità. Come giocherà il "nuovo" Verona?

    • Alessandro righelli
    Paolo Zanetti è oramai cosa fatta. Il nuovo allenatore di Valdagno, dopo le panchine di Venezia ed Empoli è pronto ad iniziare questa nuova avventura in casa gialloblù. Zanetti ha infatti firmato un contratto da 600 mila euro (stesso stipendio che percepiva ad Empoli) per una durata di un anno con opzione di prolungamento di una seconda stagione. Operazione per la quale la società esprime la sua soddisfazione, dopo che Baroni ha deciso di accasarsi alla Lazio. La scelta di Zanetti è stata calcolata non solo su basi economiche, ma anche e soprattutto a livello tecnico, in modo tale da dare continuità tattica al gioco costruito dall'ex allenatore. Come giocherà, quindi, il nuovo Verona di Paolo Zanetti e quali elementi troveranno spazio nella nuova rosa?

    Innanzitutto, il calciomercato del Verona è ancora in fase di stallo, con operazioni sia in entrata, sia in uscita che ancora devono ben definirsi. La priorità comunque sarà data alle cessioni, senza le quali chiaramente il ds Sogliano non può di certo dedicarsi ad acquisti importanti. Detto ciò, Zanetti, sin dai tempi di Venezia, continuando per Empoli, ha sempre dimostrato che il suo modulo tattico preferito è sicuramente il  3-4-2-1, variando a volte la fase offensiva con due attaccanti supportati da un centrocampista avanzato o mezzapunta. Lo stesso faceva Baroni, quindi la squadra sarà sicuramente avvantaggiata nel ritrovare uno schema di gioco molto simile a quello con il quale ha ottenuto la salvezza. Confermata la difesa a 3, il centrocampo sarà di nuovo il fulcro di gioco del nuovo Verona. Le conferme più probabili dovrebbe essere proprio quelle del comparto arretrato, con Tchatchoua, Coppola o Magnani, Dawidowicz e Cabal a protezione di Montipò, sul quale ultimamente hanno fatto sondaggi Atalanta e Monza. Per quanto riguarda il centrocampo, invece, i nomi che dovrebbero essere sicuri, a meno di sorprese, sono Serdar e Lazovic, seguiti da Duda e Fororunsho, sul quale Zanetti ha espresso apprezzamenti. Suslov invece sembra ad oggi destinato a partire, anche se farebbe molto comodo al nuovo allenatore. L'attacco è invece il settore più labile. Noslin è oramai promesso sposo della Lazio e questo potrebbe portare la società a ricevere un tesoretto da reinvestire per una punta centrale che possa fare da spalla a Swiderski. Il solo Bonazzoli infatti non è abbastanza e se Zanetti opterà per la punta centrale, potrà certo ritrovare una sua vecchia fiamma come Henry, ma dovrà fare i conti con una panchina troppo stretta.

    Insomma, se da una parte l'arrivo di Zanetti sigla una certa continuità con il passato, la rosa dei giocatori è ancora da definire, con alcune pedine che resteranno ed altre, le più importanti, che dovranno essere ben rimpiazzate se si vuole venir incontro alle aspettative del nuovo allenatore. 

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